Rosetta Murru, grande interprete pittorica dell’astrattismo, riesce a caratterizzare con personalità e originalità la sua visione evocativa ed emozionale degli elementi naturali (Terra, Aria, Fuoco e Acqua): colori, forme e linee d’irrealtà esprimono idee, emozioni coinvolgenti e stati d’animo di purezza ideale.
Attraverso il sapiente uso creativo della luminosità, offre una conoscenza visiva basata sulla libertà, che va oltre la rappresentazione stessa e stimola un’esperienza percettiva di armonia e di bellezza per tutto il sistema sensoriale.
Viene da pensare a quanto sostenuto teoricamente da Mark Rothko (1903- 1970), sul senso di percezione-comprensione ed interpretazione da rivolgere a un’opera d’arte, che «Un quadro non è l’immagine di un’esperienza. È un’esperienza».
Gli artisti esplorano spazi, materie e colori, ispirati da trame dettate dalla sensibilità interiore e da creative visioni di immaginifiche fantasie, per accendere i riflettori su un percorso esperienziale di emozioni umane e interpretare l’interezza e vastità del mondo che ci circonda.
E Rosetta Murru interpreta in modo unico gli elementi primordiali della natura: la terra, richiamo di paesaggio, è materia di contatto nella fertilità del ciclo della vita e valenza vitale di considerazione ecologica; l’aria, leggera pura invisibilità dell’energia, richiama la trascendenza del pensiero e il movimento attivo nella spazialità; il fuoco, forte simbolo mitologico della “conoscenza e potere”, compare come elemento di mutazione creativa che nell’arte si lega al concetto del processo evolutivo-dinamico; l’acqua, icona-simbolo rigenerativo di vita, ha l’incanto di catturare lo specchiarsi di luce e colori per esprimere le bellezze emozionali ed esplorare il riflesso dei profondi desideri umani.
L’astrattismo incentrato negli elementi naturali, sviluppato in passato da Rosetta Murru e coltivato attualmente con una raffigurazione in colori e ordine, richiama all’armonioso primigenio del creato.
L’astrattismo di Rosetta Murru vive un continuo fermento sperimentale che si finalizza in incisiva raffigurazione e idea di bellezza, sempre ispirata da riconoscibili tratti-sensazioni e da spunti riflessivi personali; emozioni cromatiche di relazione con la visione pura della natura e l’equilibrio, di variegata complessità, dei sentimenti umani.
Un linguaggio che mette in scena una visione inedita della natura, colta dallo sguardo rivelatore di un’artista attenta e oltre le convenzioni. Dunque, una piena astrazione realizzata in bellezza armonica e suggestiva liricità di forme e colori espressi, come campitura compositiva di varietà cromatiche, per un rinnovato universo e aprire lo sguardo verso nuovi significativi orizzonti e rigenerati valori artistici ideali.
La partecipazione a mostre e l’attenzione verso le opere astratte della contemporaneità sta conquistando un vasto e competente pubblico di estimatori e collezionisti. La spiegazione più semplice, di questo diffuso interesse, è motivato dall’offerta e dall’esperienza visiva percettiva come stimolo creativo del cervello.
Dunque, un rapporto che scorre e si concretizza tra neuroscienze e l’arte, dove il dipinto astratto – fondamentalmente atto creativo e simile a quello di valenza scientifica – rappresenta e si sviluppa in “approccio riduzionista”. E proprio l’approccio riduzionista agevola il cogliere quel senso di comprensione, interpretazione ed elaborazione sensoriale emotiva della potenza espressiva del colore in una moderna opera d’astrattismo.
Eric Richard Kandel, nel 2000 premio Nobel per la medicina, nella sua pubblicazione “Arte e neuroscienze: le due culture a confronto” ha sviluppato e definito in modo approfondito la relazione-connessione che lega la creatività nell’arte del Novecento, la razionalità e il funzionamento del sistema nervoso.
Kandel, uno dei maggiori neuroscienziati del XX secolo, alimentando il dibattito in conoscenze, afferma: «Tanto le neuroscienze quanto l’arte astratta si pongono, in modo diretto e coinvolgente, domande e obiettivi che sono centrali per il pensiero umanistico (…). Se il processo artistico è spessorappresentato come espressione della fantasia umana, io mostro che gli artisti astratti spesso raggiungono i loro obiettivi ricorrendo a metodologie simili a quelle usate dagli scienziati».
L’astrattismo di Rosetta Murru è arte che genera emozioni e libera da convenzioni; capace di stimolare negli osservatori una connessione-sintonia di tracciati, simboli e colori percepiti nello scientifico rapporto tra arte e neuroscienze.
*La poliedrica carriera artistica di Rosetta Murru è ricca di affermazioni e successi che ha cresciuto costantemente con gli studi (a Sassari, Cagliari, Roma, Firenze) e la geniale guida del Maestro e mèntore avanguardista Mauro Manca. Ha insegnato all’Artistico di Sassari e Nuoro. Premiata per gli innovativi progetti verso l’artigianato artistico sardo. Mostre in Italia e all’estero per un’arte e un’artista legittimata da unici riconoscimenti: Premio “David di Donatello 1980”, Premio Speciale “Artista nella Storia. Omaggio al 150° Anniversario dell’;Unità d’Italia” e nel 2023, esponendo al Museo Domiziano a Piazza Navona, ha rappresentato la Sardegna alla Quattordicesima Biennale Internazionale d’Arte di Roma.
Cristoforo Puddu
























