Si è tenuto oggi un incontro tra Anci Sardegna e la Regione per discutere dell’assestamento di bilancio. L’occasione è stata utile, per la presidente di Anci Sardegna, Daniela Falconi, per inoltrare una serie di richieste. Tra queste: incremento del Fondo unico per gli enti locali, abbattimento dei costi Tari per tutti i cittadini e gestione dei rifiuti, un fondo per gli investimenti comunali, rafforzare il fondo regionale per le politiche sociali adeguare i contributi per la gestione dei musei, delle aree archeologiche e biblioteche comunali, ma anche garantire contributi per i punti scuola a rischio di soppressione, senza dimenticare la gestione delle grandi emergenze attuali come la dermatite bovina, il problema legato agli incendi e alla siccità.
«Per l’Anci – ha spiegato Daniela Falconi -, la legge di assestamento 2025 può rappresentare un’occasione non soltanto per il completamento dell’incremento del Fondo unico, ma anche avviare una riforma strutturale delle risorse agli Enti locali, fondata su criteri di equità, sostenibilità e adeguatezza alle sfide sociali ed economiche attuali. Il tutto con una grande attenzione all’omogeneità nella risposta ai territori che, nel caso della Finanziaria 2025, con le cosiddette spese puntuali hanno creato alcune disparità, portando a diverse sollecitazioni in termini di equità degli interventi.»
Daniela Falconi ha, però, definito inopportuna la lettera pubblicata a mezzo stampa, sull’emergenze incendi, in cui è stato scritto che i Comuni non avrebbero adeguato i propri piani di prevenzione.
Massima disponibilità è stata espressa dall’assessore Giuseppe Meloni, che però ha voluto ribadire la situazione di difficoltà che vive il bilancio della Regione, dovuta anche alla vertenza con lo Stato sugli accantonamenti e del credito che la Sardegna vanta di 1 miliardo e 800 milioni di euro, ma anche ai continui interventi che la Regione ha dovuto fare a seguito dei tagli del Governo su temi come Università, cultura e famiglie bisognose. Giuseppe Meloni ha parlato di una massa manovrabile che si aggira intorno ai 50-60 milioni di euro. L’assessore ha ricordato che in assestamento e nelle variazioni sono stati inseriti circa 20 milioni per i Comuni in difficoltà finanziarie. Giuseppe Meloni ha anche accolto favorevolmente l’idea di un osservatorio che veda tutte le istituzioni lavorare insieme per raggiungere il migliore risultato per i cittadini, con le risorse disponibili. Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini ha confermato la volontà di proseguire il rapporto di collaborazione con gli enti locali, evidenziando che il problema della difficoltà di reclutamento del personale è un anomalia solo italiana. Piero Comandini si è detto, inoltre, fiducioso che con le elezioni di secondo livello nelle Province si farà un passo avanti e si chiuderà la fase di commissariamento.
Antonio Caria