Martis si prepara ad accogliere l’edizione 2025 dell’Ethno’s Festival Letterario, che pone al centro il tema della libertà e della liberazione, declinato attraverso memoria storica, arte, letteratura e riflessione politica. La rassegna si terrà nel suggestivo centro dell’Anglona e offrirà un ricco programma di eventi, esposizioni e spettacoli per tutto il mese di novembre, avvicinando il pubblico ai valori civili e culturali che definiscono la nostra società.
Attraverso incontri con autori, reading, mostre bibliografiche, laboratori e testimonianze, il festival propone una riflessione profonda sul significato della libertà nelle sue molteplici forme: dalla lotta contro le oppressioni storiche alle battaglie quotidiane per i diritti e la dignità di ogni persona.
Sabato 8 novembre, l’inaugurazione del festival prenderà il via alle 18.00 al Museo Paleobotanico con l’apertura della mostra bibliografica “Cercando libertà tra rupe e rupe”, a cura del Sistema Bibliotecario dell’Anglona e della CoMeS.
La mostra propone un percorso sulla Resistenza, articolato in tre filoni: libri per bambini e ragazzi, contributo delle donne italiane e protagonisti sardi della Liberazione. Una mostra dove il libro non è solo un oggetto da esporre, ma un testimone di cultura, storia e pensiero.
Durante l’inaugurazione spazio anche alle presentazioni: Elisa Pilia ci parlerà del libro “La bambina del vetro” (Il Maestrale, 2024), una narrazione intensa che intreccia due linee temporali tra guerra, memoria e amicizia.
La serata proseguirà alle 21.00 al Centro Polivalente “V. Migaleddu” con la lecture performativa “Hannah”, di e con Giovanni Campus, con le letture di Maria Paola Cordella e le musiche di Alice Doro (chitarre e campionatori).
Lo spettacolo intreccia filosofia, teatro e musica dal vivo per esplorare la libertà come azione e come spazio condiviso, offrendo un intenso viaggio nella forza e nella vulnerabilità del pensiero autonomo attraverso la vita e le opere di Hannah Arendt.
Il programma del festival accoglierà alcune delle voci più significative del panorama culturale italiano. Roberto Mercadini (15 novembre) porterà in scena “Little Boy”, un viaggio tra storia, scienza e memoria che ripercorre la vicenda della bomba atomica, trasformando uno dei capitoli più tragici della storia in una riflessione lucida e profondamente umana.
Sempre sul filo dell’ironia, Debora Villa (22 novembre), con “Viva le donne”, attraversa secoli di misoginia, stereotipi e pregiudizi, celebrando la forza, i diritti e le conquiste femminili, fino a un finale potente contro la violenza di genere.
Un incontro speciale è dedicato a Edith Bruck (16 novembre, Alghero), scrittrice, testimone della Shoah e regista, che racconterà il suo legame con la Sardegna accompagnata dalla proiezione del film “Quale Sardegna?” (1983), da lei scritto e diretto, in collaborazione con la Società Umanitaria – Cineteca Sarda.
Tra gli eventi di maggiore attualità, Valerio Nicolosi (28 novembre) con “C’era una volta Gaza” offre un racconto intenso e diretto sulla Palestina che i media spesso ignorano, raccontata con rigore giornalistico e sensibilità umana.
A chiudere il festival (29 novembre) Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo porteranno il loro progetto musicale e letterario inedito “Il dominio della luce”, un dialogo tra musica, parole e arti diverse, nato dalla collaborazione con scrittori, musicisti, filosofi, registi e attori. Tra i partecipanti anche Sandro Bonvissuto, presente in sala per accompagnare questa esperienza collettiva di musica, letteratura e visione.




















