Con oltre di 24 000 firme raccolte su Change.org, l’appello di Mauro Pili «Salviamo il latte sardo e il pecorino della Sardegna» chiede al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di bloccare la modifica al disciplinare del Pecorino Romano DOP approvata il 3 dicembre 2024.
Secondo il promotore, la revisione consentirebbe l’introduzione di pecore francesi e israeliane «cancellando secoli di tradizione pastorale fondata sulla razza sarda e sui pascoli naturali». Il testo avverte che la misura aprirebbe la strada ad allevamenti intensivi «che produrranno latte in quantità ma senza qualità e identità, alterando per sempre gusto e valore del nostro formaggio più rappresentativo».
Tra i rischi elencati: l’estromissione dei pastori a favore di «industriali e multinazionali», l’abbandono dei pascoli e il crollo dei prezzi del latte. AGRIS Sardegna, citato nella petizione, definisce la razza sarda «insostituibile» per salvaguardare la specificità etnologica dell’area di produzione e segnala «un preoccupante incremento di allevamenti che introducono razze esotiche… forgiate per una produzione intensiva e artificiale».
La campagna ricorda che la scadenza per presentare formale opposizione al Ministero è fissata al 24 novembre 2025 e invita cittadini, pastori e consumatori a firmare «per dire NO al latte straniero e SÌ alla razza sarda».


















