La Cultura e la Pubblica istruzione sono alcune tematiche di fondamentale importanza per la nostra società sarda. E proprio per parlare di queste abbiamo deciso di intervistare l’assessora regionale Ilaria Portas.
Dal comune di Masainas alla guida dell’assessorato della Cultura e della Pubblica Istruzione, ci racconti le emozioni che ha provato quando ha ricevuto la nomina da parte della presidente Alessandra Todde.
«La nomina mi ha regalato un momento di felicità e orgoglio personale, ma è stato anche un momento di assunzione di una grande e innegabile responsabilità. Ricevere la fiducia della Presidente è stato il riconoscimento del grande lavoro fatto da me e da tutte le persone del mio partito: soprattutto grazie a questo impegno io oggi posso ricoprire questo ruolo. Ho sentito subito il peso del compito che mi aspettava, questo è innegabile, ma anche una forte motivazione. Essere qui significa poter incidere concretamente sulla crescita culturale e formativa della nostra regione e investire concretamente sul futuro dei nostri giovani.»
Un settore, quello culturale, dove in poco più di un anno, ha già messo in campo parecchie risorse.
«La cultura è uno dei settori che può generare più sviluppo, identità, lavoro e coesione sociale. Per questo, abbiamo ritenuto prioritario investire nella valorizzazione dei beni culturali, nel sostegno a eventi e produzioni artistiche, nella rete dei musei, nelle biblioteche e nella promozione delle attività delle associazioni. L’obiettivo è costruire un sistema culturale dinamico, accessibile a tutte e tutti e in grado di creare opportunità, non solo per il fruitore finale, ma anche per chi lavora nel settore.»
Pubblica istruzione: purtroppo il calo demografico, in molti paesi, sta portando, o ha portato, all’accorpamento di molti istituti. Quali sono le soluzioni a questa problematica?
«Il calo demografico è un tasto dolente a livello nazionale e soprattutto per le regioni del sud e le isole. Per ciò che riguarda i piccoli comuni il fenomeno è particolarmente evidente perché si unisce anche allo spopolamento, all’abbandono scolastico e altri fattori poco positivi. Non ci sono ricette che valgono in assoluto, ma sicuramente si possono introdurre delle azioni ben strutturate come investire sulla qualità della scuola, garantire i servizi di maggiore supporto alle famiglie (trasporti, tempo pieno, mense, attività extrascolastiche). Parallelamente, serve un dialogo costante con gli enti locali per trovare modelli organizzativi che tutelino il diritto allo studio e mantengano viva la presenza delle scuole nei territori più fragili come vero e proprio presidio sociale.»
Lei viene da un territorio, il Sulcis, ricco di storia e tradizioni, ma anche con una forte crisi industriale. Quali possono essere i rimedi?
«I territori che hanno vissuto crisi industriali profonde necessitano di un percorso di riconversione che dia respiro alle loro vocazioni: turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio naturalistico, una visione lungimirante sull’agroalimentare di qualità. Serve una strategia che combini insieme formazione, investimenti e attrazione di nuove imprese: a questo stiamo lavorando anche attraverso gli Its (Istituti Tecnici Superiori). Cultura e istruzione, in questo quadro, hanno dunque un ruolo decisivo: possono creare competenze, generare nuove economie e dare un futuro ai giovani nel loro territorio senza che necessariamente debbano trovarsi a fare le valigie.»
Ci parli del suo partito, Sinistra Futura.
«Sinistra Futura si propone come spazio politico aperto, progressista, attento ai diritti, alla giustizia sociale e alla sostenibilità. Il tema della pace in tutte le sue sfaccettature è stato declinato fin dagli albori. L’idea è riportare al centro le persone, i territori e la partecipazione che si è andata un po’ perdendo negli anni soprattutto della pandemia. Lavoriamo per costruire politiche che riducano le disuguaglianze, sostengano il lavoro di qualità e valorizzino il patrimonio sociale e ambientale, con un metodo inclusivo e orientato al confronto.»
Quali saranno le prossime iniziative del suo assessorato?
«Prossime iniziative dell’assessorato? Avendo almeno dodici deleghe direi che lavoriamo costantemente su più fronti: il perfezionamento dell’offerta culturale, nuovi bandi per le produzioni artistiche e per le attività sportive e ricreative, programmi per le scuole, interventi sull’edilizia scolastica e progetti per ampliare i servizi educativi. L’obiettivo è consolidare quanto avviato e aprire nuove opportunità.»
Antonio Caria



















