Per la prima volta due nuovi bollini “rosa” per l’ospedale San Martino di Oristano. Un prestigioso riconoscimento assegnato dalla Fondazione Onda al presidio ospedaliero oristanese. A ritirare il premio a Roma la dottoressa Francesca Campus, direttrice del reparto di Ginecologia ed Ostetricia, assieme a Caterina Vallese, referente aziendale per “Onda Rosa”. L’ospedale della città di Eleonora è stato una delle 370 realtà sanitarie premiate in tutta Italia per un’assistenza sanitaria fatta di servizi di qualità dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle principali patologie
femminili in particolare, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in un’ottica di genere. Non solo. Il San Martino è stato uno fra i 183 ospedali, a livello nazionale, a vedersi assegnati ben 2 bollini per il biennio 2026-2027.
«Ringrazio tutti i professionisti che hanno collaborato per questo importante risultato, conseguito per la prima volta con due bollini per il nostro ospedale San Martino. E’ segno tangibile dei percorsi integrati di attenzione ai bisogni del genere femminile. Inizia dalla promozione della salute e la prevenzione delle malattie, con strumenti come gli screening oncologici, settore nel quale, secondo gli ultimi indicatori dell’Agenas, la Asl 5 di Oristano è tra la tre aziende sanitarie, che ottengono i migliori risultati in tutto il Sud Italia – ha detto il commissario straordinario della Asl 5, il dottor Federico Argiolas -, due bollini arrivati proprio a conclusione della settimana dedicata al contrasto sulla violenza di genere con la nostra Asl protagonista di diverse iniziative, come la mobilitazione dei professionisti che hanno testimoniato che “noi ci siamo” non solamente il 25 novembre, ma tutti i giorni dell’anno. A questo proposito voglio ricordare il percorso di sostegno alla vittime di violenza di genere, attivato nel presidio ospedaliero: colgo l’occasione per ringraziare per la disponibilità alla valutazione congiunta di aspetti chiave sia la Procura della Repubblica di Oristano quanto il nucleo dei carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Cagliari.»


















