«La Regione è autorizzata a erogare aiuti alle associazioni degli allevatori esclusivamente per la tenuta dei libri genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionali. Se le risorse stanziate venissero destinate all’Aars per il mero reintegro dei lavoratori ex Aipa ci troveremmo di fronte ad un illegittimo aiuto al funzionamento, sanzionabile dalla Commissione europea. E questo chi ha presentato l’emendamento alla legge di variazione di bilancio lo dovrebbe sapere bene anziché fare inutile demagogia.»
Lo scrive, in una nota, l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, in risposta alle critiche ricevute ieri.
«La norma regionale – sottolinea Gabriella Murgia – prevede l’erogazione di un contributo pari al 100 per cento degli importi ammessi per le attività di tenuta dei libri genealogici e del 70 per cento degli importi per le attività relative ai controlli funzionali. Un aiuto regolarmente comunicato alla Commissione europea. Qualsiasi erogazione a favore dell’Aars deve essere quindi finalizzata a queste attività.»
Nel luglio scorso, la Giunta regionale ha autorizzato il trasferimento a favore di Laore di 2.256.273,78 (1.271.448,45 euro di risorse statali e 984.825,33 euro di integrazione regionale) per finanziare il Programma di attività di raccolta dati in allevamento da parte dell’Aars per il 2019.
«Con successiva delibera – spiega ancora l’assessore regionale dell’Agricoltura – è stato autorizzato il trasferimento a Laore di un milione di euro per lo svolgimento del Programma aggiuntivo 2019-2020 finalizzato al miglioramento della competitività della pecora sarda svolto dall’Aars, nell’ambito del quale possono essere proficuamente impiegate le professionalità ex Aipa. In quest’ultima delibera si è anche dato atto della possibilità di integrare il fabbisogno con risorse del bilancio 2020 che potranno essere stanziate per tale finalità. Per trovare in tempi brevi una soluzione positiva e tutelare la professionalità dei lavoratori, garantendo loro un futuro sereno, abbiamo più volte incontrato i vertici dell’Aars, che ci hanno comunicato pochi giorni fa che diversi lavoratori si sono rifiutati di firmare un contratto a tempo determinato. La questione è complicata. In settimana come previsto convocherò i lavoratori, i sindacati e i vertici di Aars.»