L’emergenza relativa alla raccolta della plastica sta tenendo banco anche nel Meilogu. Oggi i primi cittadini dei tredici comuni si sono riuniti in assemblea straordinaria per fare un pò il punto della situazione
L’Unione dei Comuni, presieduta dal sindaco Massimo D’Agostino ha avviato delle interlocuzioni con con l’Assessorato regionale all’Ambiente, ARPAS, Prefettura, ANCI e gli altri soggetti che possono essere coinvolti nella risoluzione di un problema che, si legge in una nota, «seguiamo con grande attenzione e forte preoccupazione».
«Appare utile sottolineare che la crisi che sta colpendo il riciclo della plastica é un problema nazionale non locale, tant’é che a livello Ministeriale é stato aperto un tavolo di crisi.
In breve: i costi dell’energia, di trasporto e di lavorazione portano le aziende che si occupano di riciclo a descrivere una filiera che non regge più specie dopo che, dalla Cina, arriva plastica vergine a costi molto inferiori di quella riciclata – fanno sapere i sindaci -. Detto questo diventa difficile trovare una soluzione locale ad un problema di tale portata. Come diventa difficile approntare soluzioni emergenziali che “calzino” rispetto alle diverse esigenze dei paesi del Meilogu dove, per intenderci, ci sono paesi di 3000 abitanti e paesi di 200.»
«In mezzo a tutto questo però ci sono i disagi dei cittadini che pagano bollette salate e chiaramente si aspettano un servizio in cambio. Bollette che salgono di anno in anno nonostante si fosse detto che con la differenziata si sarebbe risparmiato – concludono i primi cittadini -. Per adesso ogni Comune adotterà soluzioni diverse che saranno corrispondenti alle proprie esigenze che verranno comunque comunicate tramite canale tradizionali e i social. Rimaniamo in attesa di possibili evoluzioni importanti nei prossimi giorni. Tuttavia non è da escludere, ed alcuni comuni lo stanno già facendo, che nel lungo periodo potrà essere chiesto ai cittadini di modificare le abitudini di conferimento: a quel punto le lattine non “andranno” più con la plastica ma con il vetro: in questo modo un altro impianto di riciclo accetterebbe la plastica.»
Antonio Caria


















