Si è tenuto a Porto (Portogallo) un importante workshop intitolato WILDFIRE IGNITION – Causes Investigation: An International Perspective (Accensione degli incendi – Indagine sulle cause: una prospettiva internazionale).
All’incontro, primo nel suo genere, hanno partecipato le unità investigative, per gli illeciti penali legati agli incendi boschivi, delle nazioni maggiormente interessate dal fenomeno: Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro.
Per rappresentare l’Italia era presente il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, al quale è stata riconosciuta un’importante esperienza anche in ambito internazionale.
L’incontro è stato occasione di analisi del fenomeno degli incendi, con un focus sulle metodiche investigative volte a rilevarne le cause e, di conseguenza, le responsabilità, sia per gli incendi dolosi che colposi.
Dall’incontro sono emerse significative analogie tra i vari paesi nell’accertamento delle cause.
Il trend per gli incendi colposi evidenzia un costante aumento degli eventi scaturiti da imprudenze legate all’uso di attrezzature e macchinari; così come sono costanti o in aumento gli incendi legati alla gestione della rete elettrica. Questi fenomeni risultano particolarmente rilevanti in California, ma anche a Cipro e in Grecia, con problematiche analoghe a quelle riscontrate nei procedimenti giudiziari.
Per quanto riguarda gli incendi dolosi, negli ultimi 30 anni si è osservato un cambiamento globale nelle motivazioni. Le cause “tradizionali” , legate a conflitti o all’uso del fuoco per esigenze agro – pastorali, hanno ceduto il passo a motivazioni connesse a situazioni di disagio personale e sociale.
Sempre più spesso emerge la figura dell’incendiario seriale, ovvero soggetti responsabili di numerosi incendi senza una ragione apparente o con motivazioni deboli.
In questo contesto, particolarmente rilevante è stata l’esperienza maturata dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che ha fornito spunti utili per le indagini di molti paesi.
L’incontro è stato anche un’importante occasione di confronto sulle tecnologie e metodiche investigative utilizzate e sulla documentazione adottata nei vari paesi, il Corpo forestale si è distinto come una delle amministrazioni meglio organizzate.
Sono emerse inoltre analogie tra i vari paesi sulle criticità legate alla carenza e all’invecchiamento del personale addetto alle investigazioni, oltre alle sfide operative e burocratiche che possono rendere complesso o ritardare l’accertamento processuale delle responsabilità a carico degli incendiari.
Ancora numerosi, in tutti i paesi, sono gli incendi con cause rimaste indefinite. Su questo fronte, si sottolinea la necessità di sviluppare la ricerca, soprattutto sugli incendi che si originano dalle pertinenze stradali, al fine di individuare rimedi efficaci per limitare il fenomeno e i suoi effetti.
L’esperienza raccolta durante l’incontro ha portato il comitato scientifico promotore a elaborare un documento che sarà presentato all’attenzione dei diversi governi.
La partecipazione del Corpo forestale della Regione Sardegna rappresenta un importante riconoscimento per la sua attività.
Dal 1994, infatti, il Corpo è stato il primo in Italia e tra i primi in Europa a costituire nuclei investigativi specializzati nell’ambito dell’antincendio.
Grazie a questi nuclei, non solo sono stati individuati numerosi responsabili, ma è stato anche possibile documentare l’evoluzione del fenomeno nel tempo e contribuire ad accrescere le conoscenze sulle cause degli incendi.
All’incontro, primo nel suo genere, hanno partecipato le unità investigative, per gli illeciti penali legati agli incendi boschivi, delle nazioni maggiormente interessate dal fenomeno: Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro.
Per rappresentare l’Italia era presente il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, al quale è stata riconosciuta un’importante esperienza anche in ambito internazionale.
L’incontro è stato occasione di analisi del fenomeno degli incendi, con un focus sulle metodiche investigative volte a rilevarne le cause e, di conseguenza, le responsabilità, sia per gli incendi dolosi che colposi.
Dall’incontro sono emerse significative analogie tra i vari paesi nell’accertamento delle cause.
Il trend per gli incendi colposi evidenzia un costante aumento degli eventi scaturiti da imprudenze legate all’uso di attrezzature e macchinari; così come sono costanti o in aumento gli incendi legati alla gestione della rete elettrica. Questi fenomeni risultano particolarmente rilevanti in California, ma anche a Cipro e in Grecia, con problematiche analoghe a quelle riscontrate nei procedimenti giudiziari.
Per quanto riguarda gli incendi dolosi, negli ultimi 30 anni si è osservato un cambiamento globale nelle motivazioni. Le cause “tradizionali” , legate a conflitti o all’uso del fuoco per esigenze agro – pastorali, hanno ceduto il passo a motivazioni connesse a situazioni di disagio personale e sociale.
Sempre più spesso emerge la figura dell’incendiario seriale, ovvero soggetti responsabili di numerosi incendi senza una ragione apparente o con motivazioni deboli.
In questo contesto, particolarmente rilevante è stata l’esperienza maturata dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che ha fornito spunti utili per le indagini di molti paesi.
L’incontro è stato anche un’importante occasione di confronto sulle tecnologie e metodiche investigative utilizzate e sulla documentazione adottata nei vari paesi, il Corpo forestale si è distinto come una delle amministrazioni meglio organizzate.
Sono emerse inoltre analogie tra i vari paesi sulle criticità legate alla carenza e all’invecchiamento del personale addetto alle investigazioni, oltre alle sfide operative e burocratiche che possono rendere complesso o ritardare l’accertamento processuale delle responsabilità a carico degli incendiari.
Ancora numerosi, in tutti i paesi, sono gli incendi con cause rimaste indefinite. Su questo fronte, si sottolinea la necessità di sviluppare la ricerca, soprattutto sugli incendi che si originano dalle pertinenze stradali, al fine di individuare rimedi efficaci per limitare il fenomeno e i suoi effetti.
L’esperienza raccolta durante l’incontro ha portato il comitato scientifico promotore a elaborare un documento che sarà presentato all’attenzione dei diversi governi.
La partecipazione del Corpo forestale della Regione Sardegna rappresenta un importante riconoscimento per la sua attività.
Dal 1994, infatti, il Corpo è stato il primo in Italia e tra i primi in Europa a costituire nuclei investigativi specializzati nell’ambito dell’antincendio.
Grazie a questi nuclei, non solo sono stati individuati numerosi responsabili, ma è stato anche possibile documentare l’evoluzione del fenomeno nel tempo e contribuire ad accrescere le conoscenze sulle cause degli incendi.