Sabato 10 maggio, alle ore 11.00, verrrà inaugurata allo Spazio Ilisso di Nuoro la mostra “Il Paradiso Terrestre. Salvatore Fancello – Opere ritrovate“, che presenta quattro straordinarie opere miracolosamente riemerse dopo la grande retrospettiva del 1942 alla Pinacoteca di Brera di Milano. L’esposizione fu fortemente voluta dagli amici, compagni di studi, professori ed estimatori di Fancello, tra queste personalità quali Giuseppe Pagano, Gio Ponti, Giulio Carlo Argan, Cesare Brandi, Giulia Veronesi.
Nato a Dorgali nel 1916, e scomparso prematuramente sul fronte albanese nel 1941, non ancora venticinquenne, Salvatore Fancello si distingue per una cifra stilistica non assimilabile ad altre esperienze contemporanee, connotata da una forza vivificatrice della materia e del segno che lo reso oggetto di attenzione da parte di artisti quali Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri.
Dopo la retrospettiva del ’42, ampiamente documentata e celebrata dalla rivista Domus con un numero monografico, fu solo nel 1988, in occasione della prima monografia della casa editrice Ilisso riservata al ceramista, che si avviò un’accurata ricerca delle sue opere. Si seguirono le tracce dei prestatori di allora, alcuni ancora viventi, e dei loro eredi; si cercarono i suoi compagni di studio e di lavoro; si batterono le piste del collezionismo. Più si accresceva la conoscenza dell’abilissimo ceramista, più si avvertiva stridente e beffarda la sua sorte.
Da allora la ricerca della Ilisso non si è mai interrotta. Ad oggi, sono noti solo circa 150 disegni completi e non più di 100 ceramiche giunte fino a noi, rendendo ogni ritrovamento un evento di grande rilievo.
L’attuale esposizione nasce proprio dall’eccezionalità del recente rinvenimento di quattro opere appartenute al celebre architetto razionalista Giancarlo Palanti (1906-1977), esposte alla storica mostra postuma di Brera. Tra queste spicca il maestoso graffito del 1940 Il paradiso terrestre (130×100 cm), fantastico bestiario notturno.
Questi lavori si aggiungono alle 36 opere della collezione permanente esposte a Spazio Ilisso, offrendo un’occasione rara per ammirare nel loro insieme 40 testimonianze dell’arte fancelliana.



















