Le associazioni di tutela e rappresentanza delle imprese di pesca della Sardegna Legacoop, AGCI, Confcooperative e Armatori M/P Sardi, hanno diffuso una nota con la quale annunciano lo stato di agitazione dei gestori dei compendi ittici sardi. Dal mese di ottobre infatti, e fino a tutto il mese di marzo, gli stagni sardi sono letteralmente invasi dai cormorani – si parla di una presenza totale che sfiora anche i 15mila esemplari – uccelli voracissimi che secondo gli studi scientifici condotti in Sardegna mangiano in media circa 350 grammi di pesce al giorno per ciascun esemplare, ma il dato reale parrebbe essere addirittura maggiore, arrecando danni immensi alle imprese. Significa che ogni cormorano presente nelle lagune sarde, quando ripartirà a fine marzo 2026, da solo avrà mangiato 63 kg di pesce, mille esemplari ne avranno mangiato 63.000 kg, 15mila esemplari 945.000 kg, che per un prezzo medio di 7 euro al kg significa un danno complessivo arrecato alle imprese sarde che può superare i 6 milioni di euro. Ogni anno. Senza considerare i danni che emergeranno nelle annate successive, a causa, ad esempio, della predazione dei giovanili da parte dei cormorani. Parliamo di una specie protetta da direttive Comunitarie, e quindi l’unico strumento attuabile è quello della compensazione dei danni alle imprese interessate, visto che le misure di contenimento, seppur attuate con grande impegno e sforzo economico dalle stesse imprese, producono scarsi risultati. In ogni caso, sia per le compensazioni dei danni sia per le azioni di contenimento, è fondamentale che la stima del numero di esemplari di cormorani presenti nelle lagune sarde sia il più precisa possibile. Ebbene, però i farraginosi sistemi di calcolo attuati dall’assessorato alla Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, con un sistema di medie di cui non si comprende la ratio, arriva a ridurre fino a cinque volte la presenza dei cormorani negli stagni sardi, arrivando al paradosso che i cormorani a risposo nei dormitori possono essere accertati in 10mila o 15mila esemplari, ma pur mangiando ogni giorno così come dimostrato dagli studi scientifici, quando vengono censiti nei compendi ittici magicamente diventano 2mila o 3mila. La restante parte non è dato sapere dove si cibi. E’ stato chiesto più volte di modificare questa astrusa modalità di conteggio, e parrebbe che a breve posso avvenire una modifica, modifica che però richiede tempo (qualche mese o forse un anno). Nelle more di questa modifica abbiamo chiesto più volte che si istituisca un regime transitorio che possa restituire un dato più vicino alla reale presenza dei cormorani negli stagni sardi che possa essere utilizzato fin da subito. Ad oggi, nonostante diverse interlocuzioni, nulla è stato modificato e nel frattempo i cormorani iniziano ad essere sempre più presenti. Per questo è stata indetta una manifestazione dei gestori dei compendi ittici sardi che si svolgerà a Cagliari venerdì 31 ottobre, presso l’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna.



















