Un’impresa sarda che chiede ad un istituto di credito un finanziamento di 500mila euro da restituire in dieci anni dovrà pagare circa 164mila euro di interessi contro i circa 49 mila dovuti due anni fa.

Su una linea di credito liquidità di 100mila euro da rimborsare in 36 mesi il costo complessivo per le aziende sarde è cresciuto da 7.700 a 11.800 euro, il 53% in più. Nel corso del 2023 il costo del credito per le imprese sarde è infatti cresciuto in maniera esponenziale.

È una fotografia drammatica quella che si evince dall’ultimo report sul credito in Sardegna elaborato dal Centro Studi della Cna Sardegna, che colloca la nostra regione al quinto posto in Italia per crescita del costo del denaro (4 punti percentuali) per prestiti a lungo termine, alle spalle solo di Lazio, Sicilia, Campania e Molise.

«In un contesto di forte incertezza economica, alimentato da aspettative di inflazione, politiche monetarie restrittive e crisi internazionali, le imprese isolane, specialmente se di minori dimensioni, si trovano a fronteggiare un forte irrigidimento delle condizioni finanziarie che le pone in una condizione di svantaggio rispetto alle controparti di altre regioni commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Siamo di fronte a un preoccupante fenomeno di restrizione del credito che metterà a rischio default migliaia di imprese. La Sardegna paga un gap di oltre 1,5 punti percentuale sui tassi medi praticati alle imprese per esigenze di liquidità ed è la settima regione in Italia per costo del finanziamento per l’investimento.  Quello che preoccupa, tuttavia, non è soltanto l’elevato costo del denaro nell’Isola, circostanza ben nota e che riflette la maggiore rischiosità del contesto aziendale regionale (specialmente in riferimento alle realtà artigiane e alle PMI), ma la rapidità con cui, nel corso dell’ultimo anno, le banche hanno inasprito le condizioni del credito.»

 

A margine dell’annuale meeting della Camera di Commercio Italiana per il MidWest USA che si è svolto durante l’International Wine Expo organizzato in collaborazione con Vinitaly, a Chicago, nei giorni scorsi, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Valeria Satta, ha incontrato il vice Governatore dello Stato dell’Illinois Juliana Stratton.

Il vice governatore Juliana Stratton ha ribadito che l’Illinois è “open for business” e che tutte le aziende italiane interessate a creare rapporti commerciali in questo Stato sono incoraggiate a farlo. Il vicegovernatore ha inoltre ringraziato Verona Fiere per avere dato vita a una manifestazione di grande successo per la promozione dei vini italiani in America. «Vogliamoha concluso Juliana Strattonche Chicago resti sede di questo evento anche per le prossime edizioni».

L’assessore Valeria Satta da parte ha manifestato il forte interesse delle cantine sarde per il mercato americano, primo mercato mondiale per i vini italiani, sottolineando come la presenza a questa prima edizione di Vinitaly International in America sia in linea con la volontà di fare sistema anche all’estero. Infatti l’organizzazione di Vinitaly International è fondata su una collaborazione organizzativa tra Verona Fiere, ovvero Vinitaly, la Camera di Commercio italiana di Chicago e gli uffici ICE del nord America.

«Certamente l’Illinoisha dichiarato l’assessore Valeria Sattaè un’ottima base e punto di partenza per raggiungere i buyers non solo locali ma anche degli altri stati americani e del Canada. Ciò è testimoniato dai tanti incontri di ottimo livello avuti dalle nostre cantine a Chicago quest’anno.»

«Confido che le Regioni Sardegna e Sicilia si dispongano per impugnare il decreto Sud presso la Corte Costituzionale una volta convertito tra due settimane, perchè al termine del lavoro in commissione referente nel testo non è stata accettata alcuna richiesta di modifica tra quelle depositate, a tutela della peculiarità costituzione relativa ai poteri attribuiti alle Regioni a Statuto Speciale e alla condizione di insularità.»
E’ molto netto il giudizio negativo dopo la seduta notturna della commissione bilancio sul DL Sud da parte di Silvio Lai, parlamentare del Partito democratico.
«Il nostro impegno era quello reso noto durante la conferenza stampa di Cagliari con Marco Meloniprosegue Silvio Lai ovvero evitare di soffocare sul nascere la ZES sarda che sta operando positivamente ed evitare che tutto il sistema incentivante, che era finalizzato al potenziamento dei poli logistici principali, finisse in una programmazione nazionale indistinta e in uno sportello unico che sfavorisce il sistema debole dell’isola. In alternativa avevamo chiesto che non ci fosse un periodo di transizione così lungo che impedisce la programmazione degli investimenti da parte delle imprese e che potesse proseguire il lavoro del commissario regionale per tutto il 2024. Inoltre abbiamo tentato di evitare che si modificasse la governance del Fondo Sviluppo e Coesione che ora porta al disimpegno automatico delle somme per i progetti che non rispettano i cronoprogrammi semestrali, una spada di Damocle sulle amministrazioni a cui non basterà aver assunto un ODV.»

«È con grande soddisfazione che salutiamo l’approvazione di un emendamento dalla Commissione Bilancio della Camera dei deputati che stabilisce come una parte delle risorse destinate agli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) debba essere prioritariamente indirizzata a beneficio delle regioni Sicilia e Sardegna. Come Commissione Speciale per l’Insularità, abbiamo fatto sentire la nostra voce e denunciato la mancanza di attenzione al comma sesto dell’art. 119 nel decreto Sud alla Commissione Bicamerale: oggi possiamo parlare di un passo importante verso il riconoscimento delle esigenze delle regioni insulari italiane.»

Lo ha detto il presidente della Commissione speciale per l’insularità, Michele Cossa che nel corso dell’audizione presso la Commissione Bicamerale per l’Insularità, ieri a Roma, aveva evidenziato l’assenza di qualsiasi riferimento al tema dell’insularità proprio nel decreto si occupa della coesione territoriale.

«Promuovere investimenti e attrarre investitori rappresenta il mezzo più efficace per garantire lo sviluppo e il benessere dei territori svantaggiati. Questo risultato segna un primo passo significativo verso tale obiettivo, e si tradurrà in un consistente flusso di risorse per sostenere gli investimenti nelle nostre comunitàha aggiunto Micheleo Cossa -. Voglio esprimere il mio plauso al presidente Tommaso Calderone, al deputato Dario Giagoni per il suo costante impegno in questa causa, e a tutti i membri della Commissione Bicamerale per l’Insularità”. “L’approvazione di questo emendamento è un segnale importante: lo Stato sta finalmente iniziando a considerare il principio di insularità. Continueremo a lavorare instancabilmente perché questo il processo di attuazione del principio continui senza battute d’arresto.»

Oltre due anni di attività, tra confronti e scambi di conoscenze, hanno caratterizzato i lavori del progetto di cooperazione internazionale Prenades, chiuso ieri sera a Budoni, nelle iniziative che riguardano l’Italia, tra la Riserva di Biosfera MaB Unesco Tepilora, Rio Posada, Montalbo e quella di Apaneca-Ilamatepec di El Salvador. Un appuntamento simile è in calendario per il prossimo 29 novembre nella cittadina di Apaneca, nel paese centro americano, in vista della fine ufficiale del programma fissata per il 5 gennaio 2024.

All’iniziativa, organizzata nella sala consiliare del centro gallurese e aperta dai saluti del sindaco Antonio Addis, hanno partecipato, in presenza o in collegamento, i diversi attori coinvolti nella realizzazione di Prenades, a iniziare da due rappresentanti della Biosfera giunti per l’occasione da El Salvador, insieme ai vertici di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, ad amministratori locali e operatori dei Centri di educazione ambientale e alla sostenibilità (Ceas) dell’area MaB sarda: unica Biosfera dell’Isola e una delle venti riconosciute in tutta Italia dall’Unesco. A fare gli onori di casa per la Regione Sardegna è intervenuto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu.

Prenades. Il progetto, finanziato dall’Agenzia Italiana Cooperazione e Sviluppo (AICS), vede come capofila la Città Metropolitana di Cagliari, mentre sono partner il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) e la Fondazione Soleterre, oltre alla Riserva di Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo che il Parco naturale regionale di Tepilora (composto dai territori di Posada, Torpè, Lodè e Bitti) segue come soggetto gestore. Nel periodo di svolgimento del programma di cooperazione si sono tenuti due momenti di interscambio con altrettanti viaggi realizzati da una delegazione sarda partita per El Salvador a novembre 2022 e una ospitata in Sardegna ad aprile 2023. Queste attività hanno permesso di visitare i territori, incontrare le istituzioni, le comunità e le scuole, ma anche di confrontarsi con il mondo delle associazioni e del lavoro che operano nell’ambito dell’ecosostenibilità ambientale e della valorizzazione delle tradizioni e delle culture, così come prefissato dall’Unesco tra i principi fondanti del progetto “Man and the Biosphere” (MaB).

Proprio attraverso Prenades si è intervenuti nella promozione e realizzazione di buone pratiche su gestione ambientale e biodiversità, valorizzazione culturale, sociale e delle antiche tradizioni locali con l’obiettivo di costruire le migliori esperienze di convivenza tra uomo e natura. Lo si è fatto cercando di migliorare le condizioni di vita delle comunità di Apaneca-Ilamatepec facilitando, per esempio, l’accesso a beni primari come l’acqua potabile o facilitando lo sviluppo di prassi innovative nelle nuove realtà d’impresa ecosostenibili e di promozione turistica, capaci di coinvolgere soprattutto le donne delle comunità native di El Salvador.

La data del 24 ottobre, fissata per un bilancio conclusivo su Prenades, è stata scelta per ricordare il nono anniversario dell’istituzione del Parco di Tepilora, votata con legge dal Consiglio regionale della Sardegna proprio il 24 ottobre 2014. La convention di Budoni, dopo i saluti del primo cittadino Addis, ha registrato l’intervento del coordinatore della Riserva di Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo, Giuseppe Ciccolini, del coordinatore del progetto Prenades e rappresentante della Città metropolitana di Cagliari, Paolo Mereu, di Fabiana Di Carlo (AICS), in videocollegamento da Roma, e di Paolo Gallizioli, direttore della sede AICS di El Salvador. È stato proiettato un video-racconto realizzato sulla visita della delegazione salvadoregna in Sardegna lo scorso aprile e si è entrati quindi nel vivo delle attività con la spiegazione dei contenuti del progetto di cooperazione affidata alle relazioni di Pierluigi Murru (Città Metropolitana di Cagliari), Dario Conato (CeSPI), Giulia Piva (Fondazione Soleterre), Manuel Amilcar Ramirez del Ciz (Associazione AAP – Asociation Arboles y Agua para el pueblo). Si è proseguito poi con la tavola rotonda “Riserve MAB UNESCO in rete: valorizzare insieme il rapporto uomo-natura”, moderata dalla direttrice del Parco di Tepilora Marianna Mossa, grazie agli interventi di Blanca Maribel Solano de Sosa (coordinatrice del Comité de Gestión de la Reserva de la Biósfera MAB UNESCO Apaneca – Ilamatepec di El Salvador), di Annalisa di Lenardo (coordinatrice della Riserva della Biosfera MaB Unesco Alpi Giulie), di Alessandro Benzoni (Parco naturale Prealpi Giulie) e di Gianluca Serra (sindaco di Genoni), in rappresentanza del progetto di “Candidatura MaB Unesco Sarcidano Barbagia di Seulo”. La parola è passata a Francesco Murgia (referente per la Riserva di Biosfera MaB Unesco di Tepilora, Rio Posada, Montalbo) che ha affidato l’analisi di bilancio finale e la chiusura dei lavori all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu. Alcune domande dal pubblico hanno infine arricchito il confronto.

Riconosciuta dall’Unesco nel 2017 a Parigi, la Riserva di Biosfera MaB di Tepilora, Rio Posada e Montalbo si estende su un territorio di oltre 165mila ettari in 17 Comuni della Sardegna centro orientale abbracciando l’alta Barbagia, la Baronia, la bassa Gallura e il Monteacuto. I suoi circa 50mila abitanti vivono nei paesi di Alà dei Sardi, Bitti, Buddusò, Budoni, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lodè, Lula, Onanì, Orune, Osidda, Padru, Posada, San Teodoro, Siniscola e Torpè.

C’è tempo fino al 10 dicembre per adempiere alla ‘prima iscrizione’ nella sezione dei Titolari effettivi del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano. In base alla normativa antiriciclaggio, il titolare effettivo è la persona fisica che, in ultima istanza, possiede o controlla un’entità giuridica o ne risulta il beneficiario. Sono tenute alla comunicazione al Registro le imprese con personalità giuridica, le persone giuridiche private, i trust e gli istituti giuridici affini ai trust.

«Diamo seguito ad una nuova disciplinaspiega Cristiano Erriu, segretario generale della Camera di Commercioscaturita da una direttiva europea che, principalmente per questioni di antiriciclaggio, obbliga alla trasparenza nella titolarità reale delle imprese. Invitiamo le nostre imprese a fare la comunicazione, come sempre i nostri uffici sono a disposizione degli utenti per fornire informazioni e assistenza.»

La comunicazione deve avvenire esclusivamente con la presentazione di una pratica, sottoscritta digitalmente, predisposta attraverso l’applicativo DIRE(link is external).

Il mancato o tardivo adempimento degli obblighi di comunicazione sulla titolarità effettiva comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria (art. 2630 del Codice civile).

Tutte le informazioni e i dettagli si possono trovare nel sito della Camera di commercio al seguente link: https://www.caor.camcom.it/approfondimento/titolare-effettivo

Cresce ancora la vendita dei prodotti sardi in Cina. Con 12 milioni di beni esportati e venduti, il Gigante Rosso si conferma un interessante mercato emergente per le centinaia di imprese della Sardegna che cercano nell’estremo Oriente nuovi sbocchi commerciali. I numeri di quest’anno certificano vendite di prodotti agroalimentari, legno, minerali, bevande, prodotti siderurgici e agricoli e derivati del tessile e della chimica in aumento del 16,9% rispetto alle rilevazioni dello scorso anno, quando il controvalore dei beni venduti a Pechino e Shangai arrivarono a 10milioni e 264mila. Dati ancora più importanti se si prendono in considerazione le esportazioni del 2017 che superavano di poco il milione e mezzo (1 milione e 600mila).

Sono questi i dati che emergono dal consueto dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati dell’Istat tra marzo 2022 e marzo 2023, delle vendite della nostra regione verso la Cina. In ogni caso, la Sardegna, nella classifica nazionale, nonostante occupi il 7° posto per incremento 2022 su 2023, rimane al 19esimo posto come volume economico di prodotti venduti.

«Le esportazioni dalla Sardegna alla Cina rivestono un ruolo fondamentale nell’espansione delle opportunità economiche per la regione. Questo mercato in crescita offre un potenziale significativo per i produttori sardi di diversi settori, contribuendo a stimolare la crescita economica localecommenta la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Laiquella Nazione rappresenta una delle economie più dinamiche al mondo, ed è cruciale per l’Isola diversificare le sue destinazioni di esportazione. Questi scambi commerciali aprono nuovi orizzonti per i prodotti sardi, consentendo loro di accedere a un vasto mercato con una crescente domanda di beni di qualità.»

E sono qualità dei prodotti e sicurezza alimentare, le richieste del mercato cinese, tutte caratteristiche proprie del made in Sardegna e Italy e della cultura alimentare tricolore. Il problema, però, sta nella capacità delle nostre aziende di saper conquistare queste piazze commerciali, lontane ma ricche di opportunità. Una sfida spesso difficile per le piccole imprese italiane.

«L’export verso la Cina prosegue la Presidente – non solo contribuisce a rafforzare i legami commerciali tra le due regioni, ma promuove anche lo scambio culturale e la cooperazione bilaterale. Questo rappresenta un’opportunità per favorire una maggiore comprensione reciproca e partnership a lungo termine.»

A livello territoriale la classifica è aperta da Cagliari con poco più di 4 milioni di euro (+18,2%), seguita da Sassari-Gallura con 4 milioni (-33%), da Oristano con 2milioni e 800mila (+109%), dal Sud Sardegna con 3mila euro (-92%) e da Nuoro che chiude con 830mila euro (+24%).

 

L’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha partecipato questa mattina a Roma alla riunione della Cabina di Regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) su delega del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, alla presenza del Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Emanuele Fitto e del Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Presenti anche Anci e Upi.

Nella Sala Verde di Palazzo Chigi si è tenuto un confronto sulle misure relative a Ambiente ed Energia in cui sono state portate le osservazioni delle Regioni sullo stato di avanzamento dei progetti.

«Un momento importante di confrontoha detto l’assessore Anita Piliin cui verificare lo status dei bandi a valere sul PNRR e monitorarne l’effettiva riuscita. Le Regioni sono a disposizione nel perimetro delle loro competenze a lavorare insieme per facilitare la spendita delle risorse destinate agli investimenti.»

 

Un aiuto concreto per rilanciare il settore agricolo che oggi più che mai diventa protagonista, dopo il via ai pagamenti PAC. Nell’arco temporale che va dal 16 ottobre al 30 novembre verranno erogati oltre 2,4 miliardi di euro a 722mila imprese agricole in Italia. Lo ha detto il ministro Lollobrigida stamattina in conferenza stampa sui pagamenti anticipi PAC dove ha partecipato l’assessore dell’Agricoltura Valeria Satta che si è tenuta stamattina al ministero dell’Agricoltura.

“Celerità e concretezza”, queste le parole d’ordine espresse nel corso della conferenza stampa del ministro Francesco Lollobrigida e dal direttore di Agea, Fabio Vitale.

Risultato mai ottenuto negli anni precedenti, frutto del rapporto sinergico tra Ministero, Agea e Centri di Assistenza Agricola, e altresì della rivoluzione dell’Agenzia sulla performance di tempi e procedure.

Si sono espressi positivamente anche il presidente Giansanti di Confagricoltura e il presidente Prandini di Coldiretti, riconoscendo questa manovra come un aiuto concreto per rilanciare il settore agricolo che oggi più che mai diventa protagonista.

«Non dimentichiamociha sottolineato Valeria Sattache la Sardegna ha pagato caro le decisioni prese in precedenza e sarà penalizzata su tre punti fondamentali: Il valore dei titoli continuerà per la maggior parte dei sardi ad avere un valore al di sotto della media nazionale, l’esclusione dell’ovicaprino dall’ecoschema e la riduzione di 23 milioni di euro all’anno per 5 anni nella dotazione del csr, che sono stati comunque recuperati con un emendamento in finanziaria dal bilancio Regionale.»

Da Colonia a Londra, il Pecorino Romano conquista tutti: nel nome della sostenibilità, per un mondo più verde e un ambiente più pulito. Con una filosofia da tempo fatta propria dal Consorzio di tutela: conciliare crescita economica e sostenibilità nell’industria alimentare è possibile con l’impegno di ciascun protagonista della filiera di produzione.

Filo conduttore della fiera internazionale Anuga 2023 a Colonia è stata la crescita sostenibile: «Un tema oggi più che mai attuale, di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico, la scarsità di risorse e la crescita demografica. Un tema che è particolarmente caro al Consorzio di tutela del Pecorino Romano che quotidianamente si impegna in questa direzionedice il direttore Riccardo Pastore -. Su questo filo conduttore Anuga ha proposto un ricco programma di seminari e dibattiti, ai quali ha partecipato il Consorzio insieme a esperti di fama internazionale, su temi come gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la trasparenza e tracciabilità delle catene di approvvigionamento e dei prodotti, la produzione più rispettosa del clima, il basso consumo di risorse fino alle strategie per evitare lo spreco di cibo con un sistema alimentare circolare».

Anuga si è ancora una volta confermata come fiera leader mondiale per alimenti e bevande, dal carattere vivace, diversificato e dinamico. Con circa 140.000 visitatori del settore provenienti da 200 paesi e 7.900 espositori da 118 nazioni, la fiera leader a livello mondiale ha superato quest’anno tutte le aspettative. La rappresentanza internazionale tra gli espositori ha raggiunto il 94%, mentre tra i visitatori la cifra record dell’80%. “Anuga si conferma come più internazionale che mai e riafferma il suo continuo successo tra le fiere alimentari globali, con il Pecorino Romano apprezzato protagonista di primissimo piano nel suo stand, luminoso e accogliente, meta di migliaia di visitatori”, conclude Pastore.