La pattuglia forestale della Base navale di Alghero ha individuato, nelle campagne di Alghero, una giovane femmina di daino con una zampa intrappolata in una grossa tagliola.
Gli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale hanno subito contattato il veterinario reperibile del Centro recupero fauna selvatica di Bonassai che, giunto sul posto, ha sedato la povera bestiola, visibilmente terrorizzata, per impedire che si danneggiasse ulteriormente l’arto e consentirne la liberazione.
Una volta liberato dalla tagliola si constatava una compromissione perenne dall’arto e la necessità di un intervento chirurgico. Anche se avrà salva la vita la giovane daina non potrà più essere reintrodotta in libertà.
Nella stessa giornata, sempre nell’ambito territoriale del Servizio Ispettorato di Sassari, una pattuglia forestale ha recuperato, nelle campagne di Ozieri, un’aquila del Bonelli, purtroppo priva di vita.
Il rapace, dotato di GPS e di anello che ne hanno consentito l’identificazione, era stato introdotto nell’ambiente naturale nell’ambito di un progetto europeo di protezione della specie.
Consegnato al Centro recupero fauna selvatica di Bonassai, gli accertamenti veterinari hanno rilevato la presenza di cospicui pallini da caccia che hanno colpito l’esemplare da breve distanza.
In entrambi i casi sono in corso le indagini per risalire ai responsabili
Gli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale hanno subito contattato il veterinario reperibile del Centro recupero fauna selvatica di Bonassai che, giunto sul posto, ha sedato la povera bestiola, visibilmente terrorizzata, per impedire che si danneggiasse ulteriormente l’arto e consentirne la liberazione.
Una volta liberato dalla tagliola si constatava una compromissione perenne dall’arto e la necessità di un intervento chirurgico. Anche se avrà salva la vita la giovane daina non potrà più essere reintrodotta in libertà.
Nella stessa giornata, sempre nell’ambito territoriale del Servizio Ispettorato di Sassari, una pattuglia forestale ha recuperato, nelle campagne di Ozieri, un’aquila del Bonelli, purtroppo priva di vita.
Il rapace, dotato di GPS e di anello che ne hanno consentito l’identificazione, era stato introdotto nell’ambiente naturale nell’ambito di un progetto europeo di protezione della specie.
Consegnato al Centro recupero fauna selvatica di Bonassai, gli accertamenti veterinari hanno rilevato la presenza di cospicui pallini da caccia che hanno colpito l’esemplare da breve distanza.
In entrambi i casi sono in corso le indagini per risalire ai responsabili
Antonio Caria


















