Sono stati quattro giorni intensi a Siligo grazie ad Ammajare 2025, la cui seconda edizione si è chiusa con un grande successo. Il tema delle persecuzioni, vecchie e nuove, ha trovato un momento di approfondimento nella discussione “Sulla nostra pelle. Gaza e dintorni”, dedicata alla drammatica situazione in cui sopravvivono gli abitanti della Striscia di Gaza.
Il Premio Ammajare 2025 è andato a Cinzia Angela Seddone, autrice di “Come una fenice”, donna che, dopo anni di violenze domestiche, ha detto “basta”. Il premio, una scultura in legno di ginepro realizzata dall’associazione “Le Dragonesse” – composta da donne operate di tumore al seno che praticano dragon boat per riabilitazione e aggregazione – rappresenta forza, resilienza e solidarietà. Il premio speciale Il futuro che vogliamo è stato assegnato a Hiba Alif, simbolo di impegno civile e inclusione. Il festival si è chiuso con il concerto del gruppo Humaniora, che ha guidato il pubblico in un viaggio musicale dedicato alle figure femminili della storia e della cultura, da Maria Carta a Grazia Deledda, da Antonia Mesina a Maria Lai, fino a Marah Abu Zuhri, giovane palestinese di 20 anni arrivata in Italia dalla Striscia di Gaza e deceduta a Pisa per malnutrizione. Durante i saluti finali, il sindaco di Siligo Giovanni Porcheddu ha annunciato che il piccolo comune del Meilogu entrerà ufficialmente a far parte de “La Rete delle Città delle Streghe”, iniziativa culturale e turistica nata per valorizzare i territori legati alla tradizione della stregoneria.
Antonio Caria




















