Cia Agricoltori Italiani Sardegna denuncia le difficoltà attuali del settore cerealicolo dovute principalmente al calo del prezzo delle produzioni e chiede che l’Ue e il Governo italiano tutelino gli agricoltori: Il prezzo riconosciuto ai produttori per le vendite del grano è sceso sotto la soglia dei 30 euro al quintale. Ue e Governo italiano devono tutelare il settore contro l’import selvaggio e la concorrenza sleale.
In Sardegna va ricostruito il settore cerealicolo, rilanciando le produzioni come il grano, il mais e le granaglie in genere. L’isola può dare un utile contributo a condizione che venga garantita continuità produttiva al settore con politiche di sostegno, in deroga anche alla disciplina ordinaria sugli aiuti di stato, in modo da rendere remunerative per le aziende le produzioni.
Il prezzo di vendita deve essere sostenibile rispetto ai costi di produzione ed è necessaria una filiera che valorizzi in modo equo tutti i soggetti che la costituiscono, dal produttore al consumatore, questo è il compito sul quale devono lavorare il Governo regionale e il Governo nazionale.
Con l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, oggi fuori controllo a causa dei dazi, delle guerre, delle speculazioni di mercato, oltre che per le ricadute negative degli effetti dei cambiamenti climatici, le produzioni di granaglie stanno subendo una destabilizzazione che sta portando il settore fuori dal processo produttivo, con un grave impoverimento dei territori, in Sardegna come nel resto del Paese.


















