Nei giorni scorsi è stato firmato l’atto di acquisizione al patrimonio pubblico dei circa 200 ettari di terreni a Capo Caccia e Punta Giglio, che entrano a far parte del patrimonio comunale di Alghero.
«Abbiamo compiuto un passo decisivo verso un obiettivo che l’Amministrazione ha perseguito fin dal suo insediamento – commenta il sindaco, Raimondo Cacciotto -. Restituire un patrimonio di tale valore alla proprietà pubblica è un atto di responsabilità, che segna l’inizio di una serie di azioni concrete per tutelare e valorizzare uno dei luoghi più iconici del nostro territorio.»
Il presidente del Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù, ha espresso grande soddisfazione per l’importante acquisizione. «Siamo molto lieti di aver concluso questo processo, che ci consente di rafforzare la protezione di un’area di estremo pregio all’interno del nostro Parco.»
«Con questa acquisizione, il comune di Alghero e il Parco di Porto Conte dimostrano concretamente il loro impegno per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, contribuendo a garantire un futuro sostenibile per l’intera comunità e per le generazioni future – spiega l’assessore del Demanio Enrico Daga -. Duecento ettari di terreni di valore inestimabile con elementi identitari della nostra comunità di cui Alghero si riappropria per l’uso pubblico: è un risultato straordinario. Nonostante i vincoli esistenti tutelassero già le aree, finalmente questa importantissima porzione immobiliare potrà entrare a far parte del patrimonio del Comune, così da permetterci di migliorare lo stato di conservazione e di valorizzarlo al meglio.»
Davide Schiffer, amministratore delegato di Borgosesia, ha commentato: «Dopo molti anni in cui abbiamo avanzato, senza esiti, delle proposte che guardavano alla tutela delle esigenze pubbliche e private, siamo molto soddisfatti che oggi, un patrimonio paesaggistico e ambientale così importante per la Sardegna e riconosciuto a livello internazionale, rientri nella piena disponibilità di tutti. Siamo certi che la soluzione trovata andrà a beneficio della comunità locale, che potrà giovare delle bellezze di quest’area, in grado di richiamare visitatori da tutto il mondo, tutelando flora e fauna autoctone».
Antonio Caria


















