«Le nuove Province della Sardegna – Sulcis Iglesiente, Gallura, Medio Campidano e Ogliastra – sono pienamente operative, con organi eletti e personale, ma per lo Stato non esistono ancora.»
Lo denuncia il deputato Silvio Lai (Partito democratico) dopo aver presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Economia, delle Infrastrutture e degli Affari regionali.
«La Regione ha completato ogni adempimento, inviando tra luglio e agosto tutte le comunicazioni ufficiali ai Ministeri competenti (protocolli RAS 32764, 32765, 7035 e 7037). Nonostante ciò, il Governo non ha ancora attribuito i codici ISTAT, fiscali e automobilistici, né aggiornato i database nazionali. Il ritardo – aggiunge Silvio Lai – blocca bilanci e trasferimenti, impedisce la riscossione dei tributi provinciali e provoca un danno stimato in oltre 12 milioni di euro annui per le quattro Province.»
«L’inerzia del Governo – sottolinea Silvio Lai – produce conseguenze dirette:
- i bilanci 2026-2028 non possono essere approvati;
- i tributi provinciali (IPT e RCA) non possono essere riscossi;
- le nuove Province non figurano nei flussi della Ragioneria Generale dello Stato, della BDAP e dell’IPA;
- i fondi PNRR e FSC destinati ai territori rischiano di restare bloccati per assenza di codice ente.
È una situazione paradossale, abbiamo Province operative, riconosciute dalla Regione e dai cittadini, ma inesistenti per lo Stato.
Non è accettabile che una Regione autonoma debba chiedere il permesso a Roma per essere considerata viva.
È il simbolo dell’immobilismo di questo Governo verso la Sardegna.
Con l’interrogazione depositata alla Camera, chiediamo:
- che il Governo spieghi i motivi del ritardo e indichi una data per il completamento dell’iter;
- che sia istituito un tavolo tecnico interministeriale con la Regione Sardegna;
- che nelle more sia prevista una norma transitoria nel Milleproroghe 2025 per consentire la riscossione dei tributi e l’iscrizione provvisoria delle Province nei registri nazionali.
La Regione ha fatto il suo dovere, ora è lo Stato a essere inadempiente. È una violazione del principio di leale collaborazione e un colpo all’autonomia sarda», conclude Silvio Lai.
















