Il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Sassari-Gallura ha diffuso una nota nella quale esprime «forte preoccupazione per l’avviso pubblicato dal comune di Alghero, in cui soggetto promotore è l’Università degli studi di Sassari, per l’attivazione di tirocini extracurriculari con un’indennità mensile di appena 400 euro. Ancora una volta assistiamo a un utilizzo distorto di uno strumento che dovrebbe avere finalità formative, ma che finisce per consolidare condizioni di lavoro sottopagate e prive di reale prospettiva. Le linee guida regionali sui tirocini extracurriculari in Sardegna sono ferme al 2018, ma nessuna Giunta regionale – compresa l’attuale – è intervenuta per aggiornarle né per innalzare l’indennità minima prevista che è invece ferma al 2008».
«A rendere la situazione ancor più paradossale c’è un fatto – aggiunge il Il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Sassari-Gallura -: la stessa Regione, nell’ultimo avviso legato al programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), aveva previsto un compenso minimo di 500 euro mensili. Com’è possibile che per un progetto regionale si riconosca un valore più alto, mentre per le esperienze promosse dalle pubbliche amministrazioni locali, o ancor peggio dalle Università, si torni a livelli più bassi? O peggio ancora che l’Università degli studi di Sassari formi delle competenze di alto livello e che ritenga adeguata un’indennità da fame nell’ambito di un tirocinio? Chiediamo con forza: come possiamo pretendere che i giovani laureati rimangano in Sardegna se persino le amministrazioni pubbliche e le università valutano il loro lavoro 400 euro al mese? un messaggio scoraggiante, che alimenta la fuga di competenze e il progressivo spopolamento della nostra terra.»
Rifondazione Comunista – Federazione di Sassari-Gallura e tutto il Partito sardo «chiede alla Regione Sardegna di intervenire immediatamente per aggiornare le linee guida sui tirocini, innalzando l’indennità minima e garantendo reali percorsi formativi. È inaccettabile che la Pubblica amministrazione dia l’esempio peggiore, contribuendo alla precarizzazione e allo svilimento del lavoro giovanile».


















