Guasila, Trexenta e Consiglio regionale, tre realtà in cui opera Paola Casula, sindaca di Guasila e consigliera regionale di Sinistra Futura. E proprio a lei abbiamo deciso di porre alcune domande inerenti la politica regionale e locale.
Partiamo dalla sua prima esperienza in Consiglio regionale: cosa si prova a passare dallo scranno di un sindaco a quello di consigliere?
«All’inizio ho provato una grandissima emozione ma anche una leggera sensazione di spaesamento.
Desideravo tanto portare il mio contributo anche nella massima assemblea sarda, impegnandomi per il bene comune, per lo sviluppo dei territori sardi e il benessere delle persone. Mi sento investita da un grande senso di responsabilità.
I tempi del consiglio regionale sono più lenti e inizialmente è stato un po’ difficile accettarlo. Ma mi sono buttata a capofitto in questa esperienza, studiando tanto e incontrando tantissime persone, provando anche a eliminare tempi morti. L’ascolto e la chiarezza sono i tratti principali del mio lavoro, sia in consiglio regionale che in comune.»
Lei è stata eletta nella lista di Sinistra Futura. Ci descriva questa realtà.
«È una realtà nata ormai due anni e mezzo fa, che si è distinta fin qui per una grande attenzione alle problematiche quotidiane delle cittadine e dei cittadini della Sardegna. La nostra presenza si sta intensificando in tutti i territori, stiamo crescendo in maniera costante portando contenuti, motivazioni e impegni concreti in risposta ai bisogni delle persone.
Crediamo nel “comunalismo e nell’idea che mettendo al centro le nostre comunità si possano realmente valorizzare le potenzialità di ogni individuo. Abbiamo fatto dell’inclusione e del rapporto trasparente con gli elettori un punto di forza: tutte le nostre iniziative sono puntualmente riportate sui nostri a profili social. Sia le mozioni, sia le interrogazioni, sia le proposte di legge. Riportiamo tutto perché è diretto il nostro rapporto con chi ci segue. Tanti poi sono gli eventi in cui raccontiamo passo dopo passo il nostro impegno e, di recente, abbiamo accolto anche la nascita della scuola di cultura politica dedicata alla figura di Joyce Lussu.»
Si è parlato tanto, in questi giorni, della decadenza della presidente Alessandra Todde. Ci dica il suo punto di vista.
«La decisione della Corte Costituzionale è stata l’unica possibile. La presidente è stata eletta democraticamente durante le elezioni del febbraio 2024 ed era ed è legittimata a governare la Sardegna. La richiesta di decadenza formulata nel gennaio scorso dal Collegio regionale di garanzia elettorale era illegittima e sproporzionata rispetto alle contestazioni. La Consulta ha ristabilito giustizia.»
Parlando di Guasila, parliamo anche di Trexenta: quali sono le problematiche del territorio che lei porterà all’attenzione del Consiglio regionale?
«La Trexenta ha scontato per lungo tempo un considerevole disinteresse da parte delle istituzioni regionali. Abbiamo fatto un gran lavoro di rete negli anni con i colleghi del territorio nell’Unione dei Comuni, arrivando a fare fronte comune davanti alle problematiche che investono il centro Sardegna come i fenomeni dello spopolamento e della denatalità che vanno a incidere sulle carenze di enti come la scuola o come i presidi medici. Senza dimenticare la mancanza di una adeguata mobilità, accentuata anche dalla nostra distanza dai centri principali della Sardegna.
Ci sono però tre passaggi, che per alcuni appaiono magari superficiali ma che per comunità come le nostre hanno una rilevanza importante, sui quali credo sia utile lavorare e investire: – territori sprovvisti da rete irrigua: dove c’è in una casa, c’è sviluppo;
– popolazione anziana: maggiore assistenza territoriale anche sulla gestione dell’emergenza;
– potenzialità sul turismo: valorizzazione del lavoro di rete già avviato in questi anni.»
Concludiamo: qual è il suo primo bilancio sulla Giunta Todde.
«Credo che una legislatura sia come una maratona. I conti si fanno alla fine. Abbiamo iniziato un duro lavoro e ci vorrà tempo per vederne gli effetti: abbiamo ereditato delle vere e proprie macerie. Nel frattempo sono anche sorte nuove problematiche, figlie di scelte del passato, sulle quali siamo dovuti intervenire. Per rimettersi in piedi dunque serve tempo e serve esperienza. Far bene e sbagliare. Imparare e aggiustare il tiro. Sempre e solo con un unico obiettivo: quello di incidere fattivamente sul benessere dei cittadini e delle cittadine. La Giunta Todde sta seminando al meglio per vedere i benefici nel corso dei prossimi mesi.»
Antonio Caria



















