La rassegna Villacidro CulturArte 2025 si prepara a vivere il suo ultimo fine settimana con tre appuntamenti che uniscono tradizione e contemporaneità, memoria e creatività, territorio e visione. Sabato 20 e domenica 21 settembre, Villacidro vivrà momenti di riflessione pubblica e spettacolo, pensati per valorizzare l’identità culturale del paese e renderla accessibile e coinvolgente per il pubblico locale e per i visitatori. Gli eventi sono promossi dal comune di Villacidro, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, della Fondazione di Sardegna, e con l’organizzazione dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.
«Quello che vogliamo evidenziare con questa due giorni – afferma l’assessore della Cultura e Spettacolo del comune di Villacidro Cristian Balloi – è il consolidamento di un percorso culturale iniziato anni fa, che oggi si presenta al pubblico come la seconda edizione di Cascate d’Arte, inserita all’interno del progetto CulturArte ma in piena continuità con la visione che la nostra amministrazione ha portato avanti fin dal primo mandato. Si tratta di un progetto strutturato, non episodico, che negli anni si è evoluto fino a diventare una realtà culturale matura, radicata nella comunità e pronta a crescere ancora. Villacidro ha tutte le carte in regola per essere un centro culturale vivo, dove la bellezza dei luoghi, la creatività artistica e la partecipazione collettiva si intrecciano per generare valore duraturo.»
Si comincia sabato 20 settembre alle ore 18:00 in Piazza Zampillo con la tavola rotonda dal titolo “Emilio Lussu e il mondo dei giovani”, realizzata in collaborazione con il Museo Storico Emilio e Joyce Lussu, l’Istituto Emilio e Joyce Lussu e il Comune di Armungia. L’incontro sarà dedicato all’eredità politica, culturale e morale di Emilio Lussu, figura centrale nella storia sarda e italiana del Novecento. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Villacidro Federico Sollai e del sindaco di Armungia Antonio Quartu, prenderanno la parola Alberto Cabboi del Museo Storico Emilio e Joyce Lussu, Giuseppe Caboni e Gian Giacomo Ortu dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu, la laureanda magistrale in Filologia Rebecca Pisanu e alcuni rappresentanti della Consulta Giovanile di Villacidro. Il dialogo sarà arricchito dalla proiezione di immagini e documenti originali provenienti dal Museo, offrendo così una testimonianza viva e concreta del pensiero e dell’impegno di Lussu, con uno sguardo particolare rivolto alle nuove generazioni e al loro ruolo nella costruzione del futuro.
«Il programma di queste giornate – continua Cristian Balloi – rappresenta anche un omaggio sentito e profondo alla figura di Emilio Lussu, a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Lo facciamo con linguaggi diversi: dalla riflessione politica e culturale della tavola rotonda, realizzata con il contributo prezioso del comune di Armungia, del Museo Emilio e Joyce Lussu, dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu e della nostra Consulta Giovanile, fino alla musica, che diventa veicolo di memoria, emozione e appartenenza. L’evento in Piazza Zampillo intende raccontare Lussu nel suo rapporto con le nuove generazioni, offrendo spunti di confronto sull’attualità del suo pensiero e sull’eredità che ci ha lasciato in termini di giustizia, autonomia e impegno civile.»
Nella stessa giornata, alle ore 21.30, il Parco Sa Spendula ospiterà il concerto di Beppe Dettori e Raoul Moretti & la band. Il live si svilupperà in due momenti: una prima parte più raccolta, in formazione duo voce, chitarra e arpa elettrica, e una seconda con l’ensemble al completo. Il repertorio attraverserà grandi nomi della musica d’autore italiana come Fabrizio De André e Franco Battiato, accostati con originalità ai brani della tradizione popolare sarda. Una proposta sonora che racconta la Sardegna attraverso la fusione di stili, atmosfere e storie cantate.
Domenica 21 settembre, alle ore 21,30, al Parco Sa Spendula, andrà invece in scena “Su Entu”, un concerto diretto dal violinista e compositore Simone Pittau e curato da CultureFestival. L’ensemble coinvolto è composto da undici musicisti e unisce strumenti della tradizione sarda, come le launeddas, a quelli della musica classica e contemporanea: sax, organetto, chitarra, bandoneon e un quintetto d’archi si intrecciano in un paesaggio sonoro che rende omaggio alla Sardegna, alla sua natura, alla sua storia e al vento, inteso come simbolo di libertà e trasformazione.




















