Gli epatologi del Policlinico Duilio Casula scendono in campo contro l’epatite con una giornata di screening gratuiti per l’HCV e l’HBV alla mensa della Caritas di via Sant’Ignazio. Una volta finiti i test i medici hanno servito il pranzo al refettorio con la collaborazione dei medici in formazione della Scuola di Specializzazione di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Cagliari.
Il progetto, in accordo con monsignor Marco Lai, direttore della Caritas Diocesana di Cagliari, è organizzato dalla struttura semplice di Malattie del Fegato dell’Aou di Cagliari e dal Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica (Cinzia Balestrieri, Luchino Chessa, Maria Conti, Francesco Pes, Giancarlo Serra). Obiettivo della giornata, spiega Luchino Chessa, epatologo del Policlinico Duilio Casula, «è stato far emergere il sommerso della infezione da HCV e HBV e sensibilizzare le persone per evitare in futuro di venire infettate. Non a caso l’iniziativa è stata fatta nella giornata mondiale delle epatiti – dice ancora il professor Chessa – una data importante per fare il punto su quello che la comunità medica e scientifica sta portando avanti per sconfiggere le infezioni da virus B, C e Delta».
Per il 2030, l’Organizzazione Mondiale della Sanità punta a raggiungere la riduzione delle nuove infezioni e della mortalità conseguente ai quadri evolutivi di epatite cronica, ovvero la cirrosi epatica ed il tumore del fegato. Per far sì che questo sia possibile, dice in conclusione l’epatologo Luchino Chessa, «è necessario che tutte le nazioni, Italia compresa, portino avanti delle campagne di sensibilizzazione sui fattori di rischio di infezione e di screening per far emergere il sommerso degli individui positivi che poi possono essere trattati con farmaci antivirali».