In Sardegna, mentre la sanità cade letteralmente a pezzi, nei palazzi del potere va in scena
l’ennesima rappresentazione di una maggioranza più impegnata a guardarsi allo specchio
che a guardare la realtà.
E la realtà, purtroppo, è durissima, con liste d’attesa fuori controllo, reparti che chiudono,
territori abbandonati e cittadini costretti a sperare nella fortuna più che nei servizi pubblici.
Dai grandi centri alle aree interne, il quadro è sempre lo stesso: Cagliari in affanno, Olbia in
emergenza continua, Sassari con strutture al limite, Nuoro lasciata a sé stessa. Abbiamo a
che fare con bollettino che non ha più bisogno di interpretazioni, la Sardegna sta pagando
anni di paralisi, di rinvii e di scelte sbagliate.
E mentre tutto questo accade, questa maggioranza è troppo occupata a risolvere le proprie
tensioni interne, una convivenza politica sempre più simile a un trasloco fatto di scatoloni e
porte sbattute.
PD e 5 Stelle si contendono spazi, poltrone e microfoni, ma quando si tratta di occuparsi dei
problemi veri il silenzio è assordante.
La dichiarazione di assunzione ad interim dell’Assessorato alla Sanità, da parte della
Presidente, dopo quello dell’Agricoltura, non appare come una scelta di responsabilità, ma
come l’ultimo tentativo di tamponare una falla ormai enorme.
È il segno che per troppo tempo si è lasciato tutto in sospeso, come se la salute dei sardi
potesse aspettare che gli equilibri di palazzo si sistemassero da soli.
Il risultato? Ci troviamo con settori fermi, immobili, imbalsamati.
Gli assessorati non producono, le strutture non reagiscono con i cittadini che pagano il
prezzo di una stagione politica che sembra più interessata a litigare che a governare.
Come Gruppo Consiliare di Forza Italia denunciamo con forza questa deriva, servono
decisioni nette, immediate e coraggiose.
La Sardegna merita una sanità che funzioni, non un rimpallo infinito di responsabilità mentre
il sistema cade a pezzi.
Gruppo Consiliare di Forza Italia in Consiglio regionale



















