Una serata speciale per un musicista straordinario, che sul palco di Armungia festeggerà col pubblico del festival Altopiano 366 i suoi 93 anni appena compiuti. Era infatti il 25 luglio del 1932 quando nasceva a San Vito Luigi Lai, il più importante suonatore di launeddas che la Sardegna ha conosciuto. Il suo merito non è solo quello di avere preservato e innovato il repertorio di uno strumento millenario, ma anche di avere salvato le launeddas dall’oblio quando nell’isola i suonatori erano ormai solo uno sparuto gruppo. Una vita per la musica e per le launeddas, un impegno che gli è valso due anni fa la laurea ad honorem dell’Università di Bologna.
Sarà, dunque, una serata speciale quella di sabato 26 luglio, che chiuderà a Casa Lussu la terza edizione del festival, organizzato da Heuristic con il sostegno e il patrocinio del Comune di Armungia e la direzione artistica e tecnica di Enrico Sesselego e Raffaele Matta. Alle 21.00, Luigi Lai salirà sul palco per il concerto “Percorsi di tempo”, insieme al chitarrista e arrangiatore Marcello Floris, cui si aggiungerà il launeddista Fabio Vargiolu, certamente il discepolo più avanzato ed esperto della tradizione del maestro Lai. La performance del trio entra nel cuore della tradizione dell’antico strumento di canna, con le chitarre classiche ed elettriche a fare da collante e cornice alle melodie.
La serata finale di Altopiano 366 si aprirà, alle 19.00, con Raoul Moretti con il suo “Travelling Colours” per arpa e live electronics. L’ artista italo-svizzero è un arpista versatile e sperimentale, con una formazione classica e un percorso di ricerca che ha prodotto uno stile personale. Con venticinque anni di carriera e una traiettoria internazionale, è riconosciuto come uno degli arpisti più innovatori e in grado di dialogare con differenti mondi musicali e altre forme d’arte e nelle più disparate location. “Travelling Colours” è un viaggio sonoro coinvolgente e caleidoscopico attraverso i brani del repertorio tratto dai quattro album solistici per arpa elettrica, in equilibrio tra tessiture classiche, accenni pop-rock, improvvisazione e uso equilibrato di live electronics e tecniche non convenzionali.