«In questo momento è necessario mantenere i nervi saldi e continuare a lavorare nell’interesse della Sardegna accanto ad Alessandra Todde. Alla presidente va la mia solidarietà politica e personale per gli attacchi di una destra irresponsabile, che – abitualmente dedita a cambiare le leggi per evitarne le conseguenze – ora si scopre iper-giustizialista, e vorrebbe che una pronuncia di primo grado comportasse la dissoluzione del Consiglio regionale eletto poco più di un anno fa, e, con la fine della legislatura, l’interruzione dell’opera di risanamento e buon governo che il centrosinistra ha intrapreso. Come la presidente Todde ha affermato, è suo diritto impugnare la sentenza di oggi, nella consapevolezza che, come già affermato dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica, non sussistano violazioni tali da comportare la decadenza dalla carica e il conseguente sovvertimento del voto popolare dei cittadini sardi. Accanto ai diritti ci sono anche i doveri: la presidente e la maggioranza devono continuare a lavorare per realizzare il programma di legislatura, e hanno tutta l’intenzione di farlo. Al contrario, spiace dover prendere atto che questa destra in versione iper-giustizialista, non paga di aver lasciato una Regione in macerie dopo 5 anni di malgoverno, vorrebbe condannare la Sardegna a mesi di instabilità.»
Marco Meloni, senatore sardo del Partito Democratico, ha commentato così la sentenza del tribunale di Cagliari che ha respinto il ricorso della presidente Alessandra Todde.



















