Per tre giorni si sono confrontati su risultati clinici e tecnologie emergenti, tracciando il profilo di una pratica medica sempre più guidata dai dati e assistita dall’intelligenza artificiale. Ma con attenzione alla responsabilità del clinico nel “nutrire” correttamente l’algoritmo: senza dati precisi, l’IA non può restituire indicazioni affidabili.
«L’algoritmo integra l’esperienza clinica, rendendo più sicuri i protocolli e la scelta terapeutica. Ma l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire l’uomo, la mente umana, ma grazie alla sua velocità di calcolo possiamo ridurre gli errori e migliorare la qualità delle diagnosi». Parole del professor Giampiero Capobianco, direttore della Clinica di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari che, assieme al dottor Mario Farina, direttore della dalla Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale civile di Alghero (Asl Sassari), ha organizzato il congresso “Intelligenza Artificiale in Ginecologia e Ostetricia” che dal 25 al 27 maggio ha catalizzato l’attenzione del mondo medico e scientifico all’Hotel Catalunya di Alghero.
L’evento, che si inseriva all’interno della ventiduesima edizione delle Giornate algheresi di Ginecologia e Ostetricia, ha permesso a oltre 150 relatori provenienti da tutta Italia e dall’estero di confrontarsi su un ampio spettro di temi, dalla chirurgia robotica alla medicina perinatale, fino alla procreazione medicalmente assistita e alla uroginecologia, con un taglio pratico, clinico e multidisciplinare.




















