Quindici concerti in cinque giorni, con ospiti di livello internazionale che a Oristano esploreranno i territori della musica elettronica e contemporanea, insieme a quelli dell’improvvisazione e della world music. Da martedì 26 a sabato 30 agosto si rinnova al chiostro dell’Hospitalis Sancti Antoni l’appuntamento con il festival Miniere Sonore che, organizzato dall’associazione Heuristic co
“Segni” è il tema della diciottesima edizione che, come spiega il direttore artistico Stefano Casta, “intende esplorare i misteri del significato creato dal suono. Dai ritmi ipnotici alle composizioni d’avanguardia, ogni esibizione metterà alla prova il nostro modo di ascoltare, invitandoci a scoprire i segni celati nella musica”. Organizzato dall’associazione Heuristic, il festival Miniere Sonore è sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal comune di Oristano.
Il programma. La diciottesima edizione di Miniere sonore si aprirà martedì 26 agosto alle 21.00 con “To be born”, concerto di Alessandra Diodati per voce, elettronica
“Spore” è invece il progetto del duo composto da Elio Martusciello (chitarra elettrica) e Francesca Naibo (chitarra elettrica, oggetti, elettronica) che, senza nessuna partitura, nessuna regola, nessuna idea condivisa in anticipo, esplora i territori dell’improvvisazione. Unico punto di partenza è solo l’ascolto reciproco, nella fiducia che da questo incontro germini qualcosa: suoni, tensioni, silenzi.
La prima serata di Miniere Sonore si concluderà con “Brulla”, un documentario sonoro per voce e live electronics con Francesco Giomi (live electronics) e Michela Atzeni (voce). Un’opera che non solo vuole raccontare la storia di devastazione sistematica del disboscamento sardo, ma che, attraverso una mediazione artistica, desidera sensibilizzare ai temi del rispetto ambientale.
La serata di mercoledì 27 agosto si aprirà, alle 21.00, con “Synesthesia”, una performance per contrabbasso, sintetizzato
“Rodari connection” è invece il titolo del progetto del duo composto da Valentina Fin (voce, microkorg, sassofono) e Federica Furlani (elettronica, viola, voce) che trae spunto dal mondo immaginativo e surreale delle “Favole al telefono” di Gianni Rodari. Una combinazione che invita l’ascoltatore a esplorare o riscoprire il proprio mondo interiore magico.
La conclusione della seconda giornata di Miniere Sonore sarà affidata al quartetto francese dei No Tongues. Unendo sperimentazione acustica e rituali elettronici, Matthieu Prual (sassofono, clarinetto e flauti), Ronan Courty (contrabbasso e tastiera), Ronan Prual (contrabbasso e percussioni) e Alan Regardin (tromba ed elettronica), nel loro progetto “IIII” creano un universo immersivo e originale, e uno stato di euforia che invita al movimento.
Emma Grace Arkin è una compositrice, cantante, violinista e musicoterapeuta vocale italo-americana. Sarà lei ad aprire giovedì 28 agosto alle 21.00 la terza serata del festival con un solo set per voce, violino e live electronics, in cui intreccia performance e pratiche sonore sperimentali.
Linee di basso ipnotiche, compresse, riverberi e delay, un tappeto sonoro sul quale si adagiano le suadenti melodie di una voce eterea ed emozionante. “Under cover of night” è il progetto di Sabina Meyer (voce e basso), Alberto Popolla (clarinetti e basso) e Lorenzo Faraò (batteria e percussioni). Il progetto elabora una sorta di psichedelia intimista, dove le suggestive melodie vengono sorrette e venate da suoni bassi, in un continuo intreccio estatico, tra consonanza e dissonanze.
A chiudere la serata sarà “Voices” del duo Rime d’arco, composto da Alberto Brutti (contrabbasso e live electronics) e Milena Punzi (violoncello ed electronics). L’elettronica trasforma le vibrazioni degli archi in paesaggi sonori vibranti, al confine tra suono e rumore. Naturale e artificiale si fondono così per creare nuove e inattese dimensioni acustiche.
La serata di venerdì 29 agosto si apre con “Nebula”, una performance di Annalisa De Feo per pianoforte, voce e oggetti in cui l’artista esplora i territori di confine tra la scrittura classica e le estetiche sonore contemporanee, in un linguaggio personale dove l’immediatezza della melodia spesso si trasforma nell’estemporaneità dell’improvvisazione, fino a toccare sonorità jazz e classiche dagli echi simbolisti e impressionisti del primo novecento musicale.
“Endangered species” è un progetto solista per pianoforte ed elettronica dell’artista statunitense Alvin Curran in continuo divenire: iniziato nel 1988, nel tempo si è evoluto rispondendo ai luoghi e ai contesti nei quali viene di volta in volta eseguito, oltre che alle possibilità espressive offerte da nuove tecnologie musicali contemporanee. Così, attingendo da uno sconfinato repertorio di suoni registrati nell’arco di oltre sessant’anni, Curran genera una performance musicale spontanea e sempre nuova.
La serata si chiude con “Sulidu”, un progetto di Pierpaolo Vacca (fisarmonica diatonica, loops ed effetti) e Mauro Sigura (oud e bouzouki), in cui i due musicisti propongono un sound originale, con il quale i ritmi e le melodie della tradizione sarda dialogano con le sonorità legate alla sponda sud del Mediterraneo.
L’ultima serata della diciottesima edizione si aprirà sabato 30 agosto, alle 21.00, con Perry Frank, un progetto musicale ambient per chitarra ed elettronica fondato nel 2006 dal compositore e sound designer Francesco Perra. Il suono di Perry Frank si sviluppa su una base ambient minimale, arricchita da influenze provenienti da generi come il drone e la musica elettronica sperimentale.
La serata prosegue con “Trumpet solo”, un progetto dell’artista franco libanese Mazen Kerbaj. L’uso di vari oggetti di uso quotidiano (tubi, ciotole di plastica, palloncini, fogli di alluminio…) per “preparare” la tromba e le sue tecniche di esecuzione uniche gli consentono di sperimentare il massimo con il suo strumento, spingendolo oltre ogni riferimento, creando paesaggi sonori grezzi che suonano a volte come l’elettronica.
A chiudere la diciottesima edizione di Miniere Sonore sarà il progetto “Khthonie”, una performance viscerale e ipnotica in cui la voce potente e rituale di Dalila Kayros si fonde con i ritmi elettronici monolitici e distorti di Danilo Casti. Spingendo costantemente i confini dei generi, il loro live set attraversa e ridefinisce i confini dei territori musicali. “Khthonie” è così la colonna sonora di un mondo post-apocalittico mosso da un profondo desiderio di speranza e ricostruzione.
Miniere sonore 2025
Dal 26 al 30 agosto
Ogni sera dalle 21.00 al chiostro
Hospitalis Sancti Antoni di Oristano
Martedì 26 agosto
TO BE BORN
Alessandra Diodati (voce, elettronica, tastiere)
SPORE
Elio Martusciello (chitarra elettrica) e Francesca Naibo (chitarra elettrica, oggetti, elettronica)
BRULLA
Francesco Giomi (live electronics), Michela Atzeni (voce)
Mercoledì 27 agosto
SYNESTHESIA
Ronan Courty (contrabbasso, sintetizzatori, diapason)
RODARI CONNECTION
Valentina Fin (voce, microkorg, sassofono), Federica Furlani (elettronica, viola, voce)
IIII – NO TONGUES
Matthieu Prual (sassofono, clarinetto e flauti), Ronan Courty (contrabbasso e tastiera), Ronan Prual (contrabbasso e percussioni), Alan Regardin (tromba ed elettronica)
Giovedì 28 agosto
EMMA GRACE
Voce, violino, live electronics
UNDER COVER OF NIGHT
Sabina Meyer (voce e basso), Alberto Popolla (clarinetti e basso), Lorenzo Faraò (batteria e percussioni)
VOICES
Alberto Brutti (contrabasso e live electronics), Milena Punzi (violoncello e electronics)
Venerdì 29 agosto
NEBULA
Annalisa De Feo (composizioni, pianoforte, voce, oggetti)
ENDANGERED SPECIES
Alvin Curran (pianoforte ed elettronica)
SULIDU
Pierpaolo Vacca (fisarmonica diatonica, loops e effetti), Mauro Sigura (oud e bouzouki)
Sabato 30 agosto
PERRY FRANK
Chitarra e elettronica
TRUMPET SOLO
Mazen Kerbaj (tromba e oggetti)
KHTHONIE
Dalila Kayros (voce), Danilo Casti (live electronics)