«Nessun parco fotovoltaico a Sant’Elia, il ministro Crosetto in una lettera ci ha comunicato che il colle cagliaritano di Sant’Ignazio sarà escluso dal disciplinare di gara del bando Energia 5.0 dell’Agenzia Difesa Servizi.»
E’ estremamente soddisfatto il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini che ha letto questa mattina in aula la lettera del ministro della Difesa in cui si comunica la decisione di escludere i 37 ettari di terreni militari dal bando.
«Quei terreni, come ho sottolineato nella lettera inviata il 2 luglio, devono tornare nella disponibilità dei sardi come previsto anche dall’accordo Stato-Regione firmato nel 2008.»
«Avevamo detto con chiarezza qualche giorno fa che nel colle Sant’Elia non si sarebbe fatto alcun parco fotovoltaico e che le interlocuzioni per la cessione dell’area alla regione avevano già un crono programma preciso. Oggi con la risposta ufficiale da parte del ministero della Difesa: il Colle di Sant’Ignazio a Sant’Elia è stato escluso dal bando nazionale per i parchi fotovoltaici. Una decisione che ribadisce ciò che sosteniamo da tempo, quel progetto non era compatibile con la tutela del paesaggio, della storia e dell’identità di uno dei luoghi più simbolici di Cagliari e della Sardegna. Ringrazio il ministro Guido Crosetto per il dialogo istituzionale – ha detto la presidente della Regione, Alessandra Todde -. Continueremo a vigilare con determinazione su tutte le aree sensibili della Sardegna. La transizione ecologica è una priorità, ma deve essere costruita insieme ai territori, non calata dall’alto.»
«L’esclusione del Colle di Sant’Elia dalla procedura nazionale per la concessione di aree militari per l’installazione di impianti di energia rinnovabile è un risultato importante per la Sardegna. Il Ministero della Difesa ha preso atto delle nostre ragioni: quell’area non può essere né venduta, né ceduta in concessione perché, secondo lo Statuto sardo, è già patrimonio della Regione. Lo è per legge e non per gentile concessione.»
Lo ha detto l’assessore regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica Francesco Spanedda.
«Lo avevamo scritto nero su bianco nella nota inviata settimane fa a Difesa Servizi S.p.A.: quel terreno è incluso fin dal 2008 negli elenchi dei beni dichiarati immediatamente dismissibili e già destinati al trasferimento alla Regione in virtù dell’articolo 14 dello Statuto. Non solo, la legge regionale 20/2024 lo classifica come area non idonea alla trasformazione per impianti FER e il Piano Paesaggistico Regionale vi impone vincoli stringenti di tutela. Non c’era spazio per equivoci.»