«A distanza di sette anni dal ciclone Cleopatra la città di Olbia non solo non è mai stata messa in sicurezza ma gli olbiesi sono e saranno ancora costretti a vivere nell’angoscia per chissà quanto tempo ancora. Con un colpo magistrale, sferrato forse non a caso l’ultimo dell’anno, la Giunta ha chiuso un capitolo della storia di Olbia diventato spinoso proprio in questi giorni, quando la magistratura ha deciso di accendere un faro sulla vicenda, acquisendo la documentazione necessaria a fare chiarezza sull’iter di approvazione del Piano di mitigazione del rischio idraulico cittadino negli uffici regionali di competenza.»
E’ l’amaro commento espresso dal consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, dopo aver appreso la notizia della bocciatura del Piano per la messa in sicurezza di Olbia.
«Il 31 dicembre, alle ore 11.00, la Giunta si è riunita in videoconferenza, ma l’ordine del giorno non prevedeva alcuna discussione sulle opere di mitigazione del rischio idraulico di Olbia. Il tema però è stato inaspettatamente estratto dal cilindro dall’assessore all’Ambiente e portato all’attenzione della Giunta, che hanno così potuto recepire la bocciatura da parte dello Svi, il Servizio di valutazione impatti ambientali, che dopo cinque lunghissimi anni ha detto no al Piano per la messa in sicurezza di Olbia. L’unico Piano valido finora mai esistito – sottolinea il consigliere regionale pentastellato – oggi affossato con motivazioni ridicole, pretestuose, che arrivano dopo oltre dieci pareri positivi rilasciati da tutti gli enti competenti che si sono espressi finora. Nel parere dello Svi si fa infatti riferimento al dislocamento del materiale prodotto per realizzare le vasche di laminazione, all’assenza di autorizzazioni di alcune cave ad accoglierlo. Problemi risolvibili in corso d’opera che sicuramente non giustificano una bocciatura che porta a dover ricominciare tutto da zero.»
«Volendo essere fiduciosi – osserva Roberto Li Gioi – Olbia avrà un nuovo progetto tra altri cinque anni. Perché, ricordiamo che il Piano Technital tanto sponsorizzato dal sindaco Nizzi non è affatto un progetto ma soltanto uno studio di fattibilità, ovvero soltanto una semplice idea progettuale. Sarà soddisfatto il sindaco Nizzi di aver ottenuto quanto desiderava: il Piano da lui osteggiato, diventato leitmotiv delle sue campagne elettorali è stato infine bloccato, addirittura in assenza del Presidente della Regione Christian Solinas, che non era presente alla riunione di Giunta, nonostante la stessa fosse in videoconferenza. Anche stavolta il Governatore, Commissario di Governo per il rischio idrogeologico della Sardegna e assessore dei Lavori pubblici ad interim ha dimostrato di volersene lavare le mani e di non avere il coraggio di prendersi le sue responsabilità. Allo stesso modo, ritengo assolutamente inopportune e gravissime le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica Sanna che oggi plaude inspiegabilmente alla bocciatura nonostante i suoi uffici abbiamo dato parere positivo.»
«L’iter di rilascio del parere dello Svi è iniziato il 15 febbraio 2016 e si è concluso soltanto oggi quando è stata aperta un’inchiesta sulla vicenda. Cosa dobbiamo pensare? Questa notizia è davvero devastante – conclude Roberto Li Gioi – prima di tutto perché significa che la città di Olbia e gli olbiesi dovranno continuare a vivere nel terrore per lunghissimi anni, tremando ad ogni acquazzone e pregando di essere soltanto sfiorati dalle sempre più frequenti bombe d’acqua. Ma questa vicenda merita di essere osservata da molto vicino. Perché un parere negativo non può arrivare dopo cinque anni senza che nessuno si sia mai chiesto il perché, o preoccupato che il dilatarsi a dismisura dei tempi porterà quasi certamente alla perdita dei 125 milioni stanziati dal Governo per la sicurezza di Olbia.»