«Per proteggere la biodiversità bisogna dare una vera svolta puntando con sempre maggiore convinzione e determinazione verso modelli rigenerativi basati sulla bioeconomia, sull’economia circolare, sulla riduzione dei rifiuti, sulla transizione ecologica, sul riciclaggio e sull’efficientamento energetico, implementando politiche di sviluppo che vadano a integrarsi con l’ecosistema per una vera conversione ecologica della società, rafforzando la resilienza delle produzioni e, di conseguenza, del Pianeta: in altre parole, è necessario lavorare per superare il dualismo esistente tra sviluppo e sostenibilità, che devono al contrario andare di pari passo.»
Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina in occasione del World Environment Day, la Giornata mondiale dell’ambiente che si celebra oggi e che è dedicata quest’anno alla tutela della biodiversità, come si evince dallo slogan #TimeForNature.
«Fondamentale in questo senso è il ruolo degli agricoltori, che sono in prima linea per assicurare la qualità e la quantità delle produzioni e che sono inoltre i primi ad avere a cuore l’ambiente nel quale operano e lavorano e dal quale dipende gran parte del loro reddito; i produttori agricoli, però, devono essere messi nelle condizioni di sfruttare le incredibili potenzialità offerte dalla ricerca e dall’innovazione applicate al comparto primario e declinate nell’agricoltura di precisione e nella cosiddetta ‘agricoltura 4.0’», aggiunge il presidente della Copagri.
«In questa ottica, due sono i principali asset sui quali indirizzare le politiche di governo, ovvero la promozione di filiere integrate di produzione e di consumo e la salvaguardia dei suoli, dai quali dipende oltre il 95% della produzione di cibo, mirando a invertire l’attuale e preoccupante trend in base al quale oltre un terzo dei suoli mondiali risulta moderatamente o fortemente degradato e si perdono circa 500 ettari di terreni ogni mezz’ora, con evidenti limitazioni per la produzioni di alimenti-Riteniamo pertanto prioritario rimettere in agenda il tema del contenimento del consumo del suolo, partendo dai numerosi disegni di legge presentati e incardinati negli ultimi anni, i cui iter sembrano essersi sostanzialmente arenati; questi importanti testi normativi vanno necessariamente ripresi, facendone sintesi e arrivando alla stesura di un testo unificato, così da andare a tutelare e al contempo rigenerare i suoli, che sono una matrice estremamente fragile e preziosa, nonché una risorsa non rinnovabile e di vitale importanza per la biodiversità, per l’agricoltura, per la zootecnia e per il comparto forestale», conclude il presidente della Copagri.