Sarà inaugurata sabato 25 ottobre, alle ore 18.00, presso il Centro Comunale Il Ghetto di Cagliari, la mostra “Lia Drei e Francesco Guerrieri: punti di vista tra percezione e figura”, che si propone di rileggere e approfondire la ricerca teorica e visiva dei due protagonisti della sperimentazione italiana degli anni Sessanta, Lia Drei (Roma 1922-2005) e Francesco Guerrieri (Borgia, 1931 – Soverato, 2015).
L’esposizione, curata da Maria Dolores Picciau, si concentra in prima battuta sul binomio teorico e operativo “Lo Sperimentale P.”, attivo tra il 1963 e il 1968, per poi esplorare la successiva evoluzione dei due artisti che furono compagni di vita e nel lavoro.
Lia Drei e Francesco Guerrieri furono tra le voci più lucide della neoavanguardia italiana, impegnati in una ricerca che, in dialogo con le teorie gestaltiche e l’arte concreta, analizzava sistematicamente i meccanismi della percezione visiva come fondamento della costruzione della forma. Le loro opere degli anni Sessanta, rigorose, seriali e strutturaliste, si distinsero per la sistematica interrogazione dei codici e dell’organizzazione del linguaggio visivo, contrapponendosi in maniera netta alla “accademia ripetitiva e conformista” dell’Informale per ristabilire un linguaggio intersoggettivo.
Lia Drei e Francesco Guerrieri furono tra le voci più lucide della neoavanguardia italiana, impegnati in una ricerca che, in dialogo con le teorie gestaltiche e l’arte concreta, analizzava sistematicamente i meccanismi della percezione visiva come fondamento della costruzione della forma. Le loro opere degli anni Sessanta, rigorose, seriali e strutturaliste, si distinsero per la sistematica interrogazione dei codici e dell’organizzazione del linguaggio visivo, contrapponendosi in maniera netta alla “accademia ripetitiva e conformista” dell’Informale per ristabilire un linguaggio intersoggettivo.
La mostra ricostruisce l’evoluzione di questo percorso, evidenziando il passaggio cruciale dal rigore geometrico delle strutture sperimentali fino alla graduale reintegrazione della figura negli anni successivi. Questa mossa non fu tuttavia un semplice ritorno alla figurazione, ma il risultato di un processo percettivo consapevole e di una profonda riflessione sul senso stesso del dipingere, che Guerrieri definirà Metapittura.
Il percorso espositivo rivela come, pur mantenendo una forte identità individuale, Lia Drei e Francesco Guerrieri condivisero una tensione dialettica verso nuove sintassi espressive. Se da un lato Drei esplorava griglie, segni e modulazioni minime per riflettere sui meccanismi cognitivi della visione, aprendosi poi, negli anni Settanta e Ottanta, a elementi figurativi, simbolici e narrativi, scomposti in immagini geometriche; dall’altro lato Francesco Guerrieri fondava la sua pittura su strutture ritmiche e rapporti geometrici, approdando alla Metapittura in cui recupera suggestioni figurative e autobiografiche, tradotte in sequenze ritmico-musicali, pur mantenendo un rigoroso impianto formale.
Parallelamente, la mostra mira a ricostruire l’intenso rapporto dei due artisti con la Sardegna, evidenziando il loro legame con il professor Corrado Maltese – docente all’Università di Cagliari dal 1957 al 1969 – in un contesto culturale sardo particolarmente attento alla sperimentazione artistica.
La curatrice Maria Dolores Picciau sottolinea l’attualità dell’opera di Drei e Guerrieri perché con loro “non si chiude un capitolo della storia dell’arte, ma si apre una porta sul futuro della percezione, dimostrando che i linguaggi pittorici storicizzati sono ancora in grado di offrire lezioni di struttura, etica e verità estetica, fondamentali per navigare la complessità del nostro presente.”
La mostra – resa possibile dall’importante supporto della Fondazione Drei Guerrieri – è organizzata e coprodotta da Agorà Sardegna, da Società Cooperativa Culture e da Interforma, con il contributo di Fondazione di Sardegna e RAS – Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Pubblica istruzione, Sport e Cultura, in collaborazione con il Comune di Cagliari, Assessorato Cultura, Spettacolo e Turismo.
L’esposizione verrà presentata in forma più ampia dal 20 dicembre al 3 maggio ai Musei Civici di Macerata.
La mostra sarà inaugurata nella Sala delle Mura del Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto sabato 25 ottobre alle ore 18.00 e sarà visitabile fino a martedì 9 dicembre 2025.
Dal martedì alla domenica: 10.00 – 13.00 | 16.00 – 19.00. Chiuso il lunedì.
La mostra sarà inaugurata nella Sala delle Mura del Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto sabato 25 ottobre alle ore 18.00 e sarà visitabile fino a martedì 9 dicembre 2025.
Dal martedì alla domenica: 10.00 – 13.00 | 16.00 – 19.00. Chiuso il lunedì.



















