Il Centro Studi Agricoli ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione della zootecnia bovina sarda, messa in ginocchio dal blocco delle movimentazioni extra-regionali a causa dell’emergenza sanitaria legata alla dermatite nodulare contagiosa.
«Ad oggi – spiegano dal direttivo che chiede subito l’ammasso pubblico -, nessun bovino può essere movimentato verso altre regioni italiane, se non vaccinato almeno 80/100% dei capi in Sardegna. Considerando che le vaccinazioni non sono ancora completate, e ci vorranno almeno 3-4 mesi per vaccinare almeno l’80-100% del patrimonio bovino Sardo, oltre 20.000 capi rischiano di rimanere invenduti ad ottobre, aggravando una crisi già drammatica.»
«Chiediamo che lo Stato e la Regione intervengano subito – dichiara il presidente, Tore Piana – attraverso l’acquisto diretto di carne bovina sarda da destinare a mense pubbliche, ospedali, caserme, scuole e alla distribuzione sociale. Non possiamo accettare che 20 mila capi restino invenduti, con famiglie di allevatori rovinate. Serve un segnale forte per salvare il settore.»
Antonio Caria