Da oggi si potrà prelevare l’acqua solo per l’abbeveraggio del bestiame e la pulizia delle stalle, per le aziende consorziate del distretto del bacino del Maccheronis.
Lo comunica il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale. Il mondo agricolo di Posada, Siniscola, Budoni, Torpè e San Teodoro fa i conti nuovamente con l’assenza di precipitazioni e con un invaso praticamente quasi vuoto: al 14 novembre contava di appena 0,969 milioni di metri cubi d’acqua.
«L’eventualità di ripiombare nell’incubo dell’estate 2024 – commenta con rammarico Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica – c’era ed era tranquillamente prevedibile perché ora il clima ha preso questa piega e non sta facendo sconti. Sapevamo che sarebbe potuto ricapitare. Ciò che non ci aspettavamo invece è stata l’assenza ad oggi di una pianificazione politica seria che tenga conto di tutte le proposte che sono state messe in campo provenienti dal territorio, dalle popolazioni, non solo dal mondo agricolo che afferisce al nostro ente. Dalla interconnessione tra bacini, ai dissalatori, a un monitoraggio delle falde, fino al recupero delle acque reflue, alla possibilità di realizzare un altro invaso, quello di Abba Luchente, che con Maccheronis permetta una conservazione almeno biennale della risorsa idrica.»
«Detto questo – sottolinea ancora Ambrogio Guiso – il Consorzio garantisce il massimo impegno del proprio personale sia per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, quali l’approvvigionamento idrico verso le aziende agricole ai fini dell’abbeveraggio del bestiame, sia per attività di non diretta competenza consortile, quali l’alimentazione emergenziale del potabilizzatore di Torpè con acque derivate dal fiume Posada.»
Antonio Caria



















