Si è concluso con sito positivo il recupero dello speleologo infortunatosi nel primo pomeriggio di domenica 12 giugno all’interno della grotta S’Edera. Ad attenderlo l’elicottero dell’elisoccorso di base ad Olbia con l’equipe medicalizzata per il trasporto all’ospedale di Cagliari.
A.P., queste le generalità dell’uomo, 30 anni, originario di Cagliari, era entrato nella grotta domenica mattina insieme ad un gruppo di speleologi, tutti sardi, per una esplorazione. Giunti ad una profondità di circa 180 metri, intorno a 500 metri dall’ingresso, all’altezza del Pozzo della Grande Marmitta, il trentenne è scivolato riportando una frattura ad una gamba. Dopo essersi assicurati della situazione, 2 del gruppo sono usciti dalla grotta per allertare il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
Immediatamente sono intervenuti i tecnici della Stazione alpina di Ogliastra per allestire il campo base e supportare le squadre tecniche e sanitarie del soccorso speleologico che sono entrate in grotta per prestare le prime cure all’infortunato. La morfologia della grotta, purtroppo, non consentiva un agevole passaggio della barella. A questo punto sono stati allertati i tecnici di soccorso speleologico specializzati in disostruzione che, con l’ausilio di microcariche, che hanno provveduto ad agevolare il passaggio della barella.
L’uomo è stato raggiunto dai tecnici e dai sanitari del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna, che lo hanno stabilizzato e tenuto in un punto caldo appositamente allestito con una tendina per consentirgli di affrontare le lunghe soste dettate dalle operazioni di recupero. È stato anche utilizzato un presidio medico appositamente costruito che gli ha immobilizzato l’arto e allo stesso tempo ha agevolato il passaggio dell’uomo nei punti stretti senza l’ausilio della barella.
A.P., queste le generalità dell’uomo, 30 anni, originario di Cagliari, era entrato nella grotta domenica mattina insieme ad un gruppo di speleologi, tutti sardi, per una esplorazione. Giunti ad una profondità di circa 180 metri, intorno a 500 metri dall’ingresso, all’altezza del Pozzo della Grande Marmitta, il trentenne è scivolato riportando una frattura ad una gamba. Dopo essersi assicurati della situazione, 2 del gruppo sono usciti dalla grotta per allertare il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
Immediatamente sono intervenuti i tecnici della Stazione alpina di Ogliastra per allestire il campo base e supportare le squadre tecniche e sanitarie del soccorso speleologico che sono entrate in grotta per prestare le prime cure all’infortunato. La morfologia della grotta, purtroppo, non consentiva un agevole passaggio della barella. A questo punto sono stati allertati i tecnici di soccorso speleologico specializzati in disostruzione che, con l’ausilio di microcariche, che hanno provveduto ad agevolare il passaggio della barella.
L’uomo è stato raggiunto dai tecnici e dai sanitari del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna, che lo hanno stabilizzato e tenuto in un punto caldo appositamente allestito con una tendina per consentirgli di affrontare le lunghe soste dettate dalle operazioni di recupero. È stato anche utilizzato un presidio medico appositamente costruito che gli ha immobilizzato l’arto e allo stesso tempo ha agevolato il passaggio dell’uomo nei punti stretti senza l’ausilio della barella.
Antonio Caria