«Apprendiamo dalla stampa che sul sentiero per cala Goloritzè, su provvidenziale chiamata del Cnsas, a trarre dall’impaccio un turista in difficoltà, è dovuto intervenire l’elisoccorso. Le ragioni non sembra siano da ricondursi ad un incidente, ad un malore, ad un’imprudenza (magari giustificabile) o a quanto possa, in assoluto, giustificare tale (e consueta, ahinoi) mobilitazione di mezzi e di risorse, onerosa, infine, per i contribuenti. Il fatto che gli interventi di emergenza continuino ad essere un onere economico esclusivo per il sistema sanitario, nazionale e regionale, rischia di diventare un problema serio, che la nostra regione non può più sottovalutare.»
Lo dice il consigliere regionale del Partito Democratico, Salvatore Corrias, che aggiunge: «Tutte le regioni dell’arco alpino, e l’Abruzzo per l’Appennino, sulla scorta del decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, hanno legiferato in materia. Anche noi abbiamo depositato una proposta di legge che lambisce il problema, assegnata alla Commissione VI in data del 23.07.2019 e colpevolmente mai discussa. Ecco, io credo che il problema vada affrontato nella pienezza e nell’urgenza della sua portata, partendo da un presupposto fondamentale, per il quale gli interventi di soccorso in ambiente impervio o ostile, comprensivi di recupero e trasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso, debbano essere soggetti almeno ad una compartecipazione alla spesa a carico dell’utente trasportato, e che la compartecipazione sia aggravata qualora si ravvisi un comportamento imprudente. Su questa enunciazione di massima lavorerò ad una nuova proposta di legge sul tema».
Antonio Caria