Ieri ad Uta, i carabinieri della locale Stazione, al termine degli sviluppi investigativi conseguenti alla denuncia-querela presentata da una 19enne studentessa del luogo, incensurata, hanno deferito in stato di libertà per atti persecutori nonché per “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” (art. 612 ter c.p.) un 24enne, operaio, anch’egli incensurato.
Il giovane, a seguito dell’interruzione del rapporto sentimentale con la ragazza, aveva posto in essere nei confronti della stessa condotte persecutorie consistenti in messaggi, telefonate e pedinamenti con cadenza giornaliera, tanto da ingenerare nella vittima una costante sensazione di pericolo ed una continua tensione nervosa. L’uomo le voleva rendere la vita impossibile e ci stava riuscendo. Le indagini condotte dai carabinieri hanno consentito, infine, di verificare come il denunciato avesse pubblicato foto intime della denunciante, risalenti al periodo felice del loro rapporto, attraverso la piattaforma “Instagram”. Tali immagini erano state indirizzate ad amici ma, una volta entrare in rete, è impossibile verificarne i percorsi che possono estendersi ad altri social network, ed eliminarne definitivamente i contenuti. Si tratta di un danno d’immagine permanente dagli imprevedibili risvolti.