A Capoliveri esame di terza media, presso l’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci”, con il costume tradizionale di Illorai e tesina incentrata sulla Sardegna. Aurora Zirone, figlia del presidente del Circolo Sardo “Bruno Cucca” all’Isola d’Elba, ha proposto alla commissione uno studio sull’Isola e voluto rendere omaggio alla terra d’origine dei genitori indossando l’abito goceanino per la prova orale dell’esame.
Aurora Zirone coltiva un forte legame con la Sardegna e ha voluto esaltare il suo ciclo di studio con un elaborato che analizza, e percorre complessivamente, la conoscenza dell’Isola Madre; proposto il rafforzativo segno del costume, vestito con fierezza, e come messaggio ideale d’amore filiale maturato nel mondo dell’emigrazione.
Un sogno realizzato e oltre più di un simbolo, per la giovanissima studentessa di cuore sardo, che ha significativamente proposto l’abbigliamento della tradizione in una dimensione di ufficialità; un abito solenne, dalla caratteristica “liadura” del fazzoletto e preziosità, che racchiude lo spirito identitario, culturale, storico e di valori della Sardegna.
Aurora Zirone, nonostante la grande emozione, si è detta “orgogliosamente felice di poter indossare, in un giorno particolarmente importante della mia vita scolastica, il costume del paese d’origine dei miei genitori e nonni”. Una testimonianza del vitale legame con l’Isola sarda e i suoi pregi e sinnos di radice.
Legame evidenziato dall’elaborata tesina – un vero saggio e atto d’amore verso la Sardegna – che sviluppa con un significativo e pregevole percorso personale di ricerca e studio.
Aurora, per ogni materia d’esame, analizza una tematica di collegamento all’Isola. Nel capitolo relativo la lingua inglese, propone la riscoperta della figura ottocentesca dell’ingegnere gallese Benjamin Piercy (1827-1888), noto come realizzatore della rete ferroviaria della Sardegna, costruttore della residenziale Villa Piercy, in località Badde Salighes-Bolotana, e per le innovative diversificate attività agricole e casearie che impiantò sull’altipiano di Campeda; trattando la lingua francese si avventura in una interessante analisi comparativa tra la Corsica e la Sardegna, da cui emergono caratteristiche uniche culturali-paesaggistiche, storia millenaria e bellezze naturali in un contesto di microcosmo e biodiversità.
Nel percorso delle materie d’esame, trattando di tecnologia, mette in evidenza il periodo nuragico, segnatamente alle caratteristiche architettoniche, funzione e alle diverse ipotesi metodologiche di costruzione.
I richiami alla storia sono invece collegati alle vicende della Brigata Sassari, costituita nel 1915 con totalità di soldati sardi e nota unità dell’Esercito italiano per valore, coraggio e profondo senso di orgoglio; conseguente anche l’attenzione musicale verso l’inno “Dimonios” della Brigata, composto dal colonnello Luciano Sechi di Magomadas nel 1994 e pubblicato in CD nel 2004, che esalta lo storico eroismo dei combattenti sardi.
Per le scienze narra l’Isola e mondo animale attraverso la martora sarda, abile predatore con caratteristiche distintive e di dimensione superiore a quella europea.
L’interesse letterario di Aurora è invece diretto alla scrittrice nuorese Grazia Deledda (1871-1936), insignita nel 1926 del Premio Nobel. Nell’esplorazione geografica estende lo studio-conoscenza delle città sarde e descrive i centri di maggior interesse per caratteristiche fisiche.
La giovane studentessa, nel valorizzare l’aspetto culturale religioso isolano, rappresenta l’unicità ed emozionante ritualità della Settimana Santa: secolari tradizioni “di origine spagnola” ed “usanze mistico religiose” locali di estremo phatos e coinvolgimento di fede popolare.
L’argomento dell’arte ha come protagoniste le maschere, rappresentazione di esseri mitologici, e collegate a riti arcaici segnati dal ciclo naturale della vita e del lavoro agro-pastorale; altro valore di bellezza e d’arte descritto è il costume sardo, risultato di un lungo laborioso percorso di tradizione e abilità manuale artigiana.
Per le scienze motorie delinea il determinante simbolo di unione, e momento socializzante comunitario, custodito ed espresso dal ballo sardo di antica radice e intenso valore culturale (ballu tundhu), con una specifica definizione de “Su passu a trese” ed esibizione pratica.
La tesina si conclude con l’argomento di collegamento all’educazione civica. Il tema tratteggiato è quello dell’emigrazione sarda ed il fenomeno, e processo storico che lo ha determinato, si legge attraverso precise analisi e motivazioni di carattere socio-economiche e politiche.
Un eccezionale e distintivo esame che ha sorpreso positivamente e resterà negli annali dell’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci” di Capoliveri.
Cristoforo Puddu