Sabato 14 dicembre, ad Ales, presso lo spazio espositivo della Casa natale di Antonio Gramsci, con inizio alle 17.30, si terrà la presentazione del concorso di pittura “Gramsci visto da dietro le sbarre” premio “Peppinetto Boy”. Il concorso, riservato ai detenuti e alle detenute delle carceri italiane, giunge quest’anno alla quinta edizione e ha visto, in quelle precedenti, la partecipazione di oltre 30 istituti di pena dislocati su tutto il territorio nazionale, con più di 400 lavori pervenuti.
A seguire verrà proiettato il documentario 11 GIORNI tra le mura del carcere del regista Nicola Zambelli che sarà presente in sala. Il film è un viaggio tra le mura del carcere più sovraffollato d’Italia. All’interno della casa circondariale “Nerio Fischione”di Brescia, un gruppo di detenuti si racconta in una web-serie documentaristica di 33 episodi, pubblicata nell’arco di 11 giorni, su una pagina Instagram (@11.giorni), tutte le clip sono poi state raccolte in un’unica opera. Un minuto per 33 volte, tre episodi per 11 giorni, che nel mondo quotidiano scorrono inverosimilmente simili ognuno all’altro, veloci e semplici. Ogni episodio sfida il confine tra il carcere e la libertà, offrendo uno sguardo profondo e autentico sulla quotidianità di chi vive dietro le sbarre. Attraverso un percorso di giustizia riparativa, i detenuti raccontano le loro storie alla telecamera che guida lo spettatore nel penitenziario.
11 GIORNI è un’opera cinematografica che offre una lente d’ingrandimento originale su un universo spesso trascurato e apre le porte a una riflessione profonda sulla giustizia e sulle connessioni umane. Una riflessione che compare anche nell’opera di Antonio Gramsci, in particolare nelle lettere in cui l’intellettuale comunista parla della propria condizione di recluso, come quella del novembre 1928 indirizzata alla moglie Giulia: “ […] ho sempre la paura di essere soverchiato dalla routine carceraria. È questa una macchina mostruosa che schiaccia e livella secondo una certa serie. Quando vedo agire e sento parlare uomini che sono da 5, 8, 10 anni in carcere, e osservo le deformazioni psichiche che essi hanno subito, davvero rabbrividisco, e sono dubbioso nella previsione su me stesso. Penso che anche gli altri hanno pensato (non tutti ma almeno qualcuno) di non lasciarsi soverchiare e invece, senza accorgersene neppure, tanto il processo è lento e molecolare, si trovano oggi cambiati e non lo sanno, non possono giudicarlo, perché essi sono completamente cambiati. Certo io resisterò. Ma, per esempio, mi accorgo che non so più ridere di me stesso, come una volta, e questo è grave …”. La stessa paura di perdita della dignità traspare nelle parole scritte nel settembre 2022 dal gruppo di detenuti del carcere Nerio Fischione promotori del movimento non violento MIR- Manifestiamo insieme responsabilmente “Noi detenuti sappiamo bene di essere l’ultima categoria a suscitare l’interesse di qualcuno e, probabilmente, anche l’ultima per la quale qualcuno decida di alzarsi e venire ad incontrarci, a vedere come viviamo. […] Desideriamo incontrare qualcuno che tornando nel mondo libero confermi che si è arrivati al capolinea, che è il momento di risolvere questa situazione insostenibile una volta per tutte, perché la dignità di ogni uomo ha pari valore, indipendentemente dal suo stato di libertà o prigionia.”
Crediamo che sia il concorso “Gramsci visto da dietro le sbarre” che il documentario diretto da Nicola Zambelli siano un modo per provare a tenere lontane le paure espresse da Gramsci e rispondere, seppur parzialmente, alla richiesta di aiuto proveniente dai detenuti del MIR.
Alla proiezione di 11 GIORNI seguirà un dibattito cui parteciperanno l’autore Nicola Zambelli, la Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà Irene Testa, gli attivisti della “Associazione per Antonio Gramsci” di Ghilarza Paolo Floris e Barbara Mura che hanno da poco concluso un laboratorio teatrale all’interno del carcere di Massama, Rosaria Manconi dell’Osservatorio Carceri dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Oristano e Raffaele Pilloni avvocato penalista e sindaco di Curcuris.