L’ora della tanto attesa riapertura degli agriturismi sardi è arrivata, ma la difficoltà di comprendere ed attuare le disposizioni regionali anti Covid rischia di rendere vani gli sforzi degli imprenditori agricoli isolani.
«L’ordinanza emanata il 31 maggio 2021 dalla Regione Sardegna, che prevede il limite di presenze contemporanee nelle attività di servizi alla ristorazione, non superiore a una persona ogni 20 metri cubi d’aria, suscita molta perplessità, tanto da far apparire la misura incomprensibile, oltre che ingiusta.»
A dirlo è il direttore regionale della Cia Sardegna, Alessandro Vacca.
Dal 1 giugno hanno finalmente riavviato le attività i circa 870 (dato Istat) agriturismi isolani. Le prenotazioni stanno arrivando e le strutture agrituristiche sarde sono in grado di soddisfare le esigenze dei turisti garantendo prenotazioni flessibili e soggiorni in linea con tutte le prescrizioni previste per porre fine alla pandemia.
«Gli agriturismi sardi oltre che per i servizi di ristorazione eccellono per la qualità dei tanti servizi erogati, e ora, pur nella difficoltà oggettiva di applicare le disposizioni regionali, gli imprenditori metteranno al centro della loro programmazione il criterio della flessibilità», commenta ancora il direttore Alessandro Vacca.