«La firma del decreto energia è sicuramente una base di partenza per avviare una nuova fase nelle politiche energetiche della Sardegna ma rimane forte la perplessità per un decreto che non è stato adeguatamente condiviso con la regione e le comunità locali.»
A dirlo è Antonello Peru, consigliere regionale del gruppo “Sardegna al Centro”.
«Già dalle bozze del decreto circolate nelle settimane scorse emergeva più di un dubbio su alcune delle scelte contenute nel documento – aggiungeAntonello Peru -. Prima di tutto per quanto riguarda le tariffe a carico dei sardi e poi per la ridotta capacità di stoccaggio prevista per Porto Torres. Per essere accolto favorevolmente il decreto deve mettere i cittadini e le imprese sarde nelle stesse identiche condizioni di quelli delle altre regioni italiane.»
«Va benissimo avviare la transizione energetica e puntare sulle energie rinnovabili ma se a pagare questo passaggio obbligato non saranno i cittadini sardi. E per quanto riguarda il metano vogliamo capire se le scelte contenute nel decreto siano state assunte tenendo conto delle esigenze reali della nostra isola – conclude Antonello Peru -. In caso contrario bisogna prendere in considerazione la possibilità di fare ciò che ha fatto il governo con la Sardegna in questi ultimi mesi: impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale.»