«Se all’assenza della Regione si somma anche la disattenzione del Governo, per la Sardegna le prospettive saranno nere. La delusione è grande e la mobilitazione dei sindacati è più che comprensibile. Certo non potrò lasciar cadere un intervento fondamentale per dare energia alle industrie dell’isola, lavorerò ancora affinché la misura di sostegno sia inserita in uno dei prossimi provvedimenti.»
Lo dichiara la presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura (Pd), dopo che il Governo non ha ammesso l’emendamento che prevedeva di estendere l’accesso al credito di imposta, pari al 25%, anche ad aziende costrette a utilizzare fonti energetiche sostitutive del gas naturale e ad acquistare «gas non naturale ed altri prodotti energetici sostitutivi laddove le carenze infrastrutturali impediscano l’approvvigionamento diretto di gas naturale». Un intervento a favore delle aziende sarde che non possono usare il gas, perché in Sardegna non è ancora disponibile.
«Questa è una autentica discriminazione nei confronti delle aziende energivore sarde che – spiega Romina Mura – oltre a essere colpite dalla crisi e dai rincari non possono accedere alle stesse agevolazioni di cui beneficiano quelle ‘continentali’: quasi un incentivo alla delocalizzazione interna. L’insularità sta per entrare in Costituzione ma qui – conclude Romina Mura – abbiamo una conferma del fatto che le dichiarazioni solenni devono essere nutrite di politiche concrete.»