A seguito degli ultimi atti incendiari, il sindaco di Siniscola, Gian Luigi Farris, ha convocato per venerdì 7 febbraio, alle 18.00, una riunione straordinaria del Consiglio comunale aperta a tutti in piazza Don Migliorisi,
In caso di pioggia o forte maltempo, saremo invece nell’aula consiliare del municipio. A seguire, verso le 19.00, ci sarà anche la fiaccolata che partirà direttamente da dove si terrà il Consiglio comunale.
«Io ci sarò e parteciperò come primo cittadino, insieme alla mia giunta, ma anche in qualità di semplice siniscolese – ha dichiarato Gian Luigi Farris -. Voglio esserci e conto di camminare per le vie cittadine insieme a tante persone per bene, tutte quelle che non sono più disposte a tollerare questa situazione. Chi ha i capelli bianchi, ricorderà l’epoca in cui esplodevano bombe a basso potenziale per colpire i beni o gli interessi di persone mirate. Allora, saltava in aria la serranda di un negozio, la macchina di un funzionario di polizia, un fabbricato in costruzione… Erano gli anni 70. E chi ha qualche anno di meno, ricorderà la catena di delitti, che 25 anni fa, fece piombare la nostra cittadina in un incubo che sembrava non dover finire mai.»
«A quelle tragedie sono seguiti oltre due decenni di serenità, durante i quali abbiamo vissuto in sicurezza, affrontando i problemi che tutte le comunità devono risolvere quotidianamente. Niente ci ha fatto sentire vulnerabili e potenziali vittime di una banda di malviventi, come purtroppo accade da qualche mese a questa parte – ha aggiunto Gian Luigi Farris -. E così, mentre confidiamo nelle forze dell’ordine, oggi siamo tutti turbati e non riusciamo a dare una spiegazione a questi fatti. Però non siamo impauriti ed è bene che questi criminali lo capiscano! Noi non ci faremo intimidire e non ci chiuderemo in casa. Noi non lasceremo che il nostro territorio diventi il loro parco divertimenti per pericolosi giochi incendiari.»
«Venerdì sera scenderemo in piazza pacificamente – ha concluso Gian Luigi Farris – per dire un no collettivo alla violenza e dobbiamo essere tanti. Chi può, metta da parte il social per qualche ora ed esca di casa; si unisca al corteo, non lo stia a guardare mentre passa.»
Antonio Caria