Si è conclusa giovedì 21 agosto la prima edizione della Festa dell’Olio di Riola Sardo, che per due giornate ha animato il paese del Sinis con convegni, degustazioni, musica e momenti di confronto dedicati all’olio extravergine d’oliva. L’evento, promosso dal Comune di Riola Sardo con il sostegno del GAL Sinis, la collaborazione dell’ATI Olio del Sinis e l’organizzazione dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo, ha registrato una grande partecipazione di pubblico, confermando l’interesse e l’entusiasmo per una delle principali vocazioni identitarie del territorio.
«Questa prima edizione – ha dichiarato il sindaco di Riola Sardo, Lorenzo Pinna – rappresenta l’edizione zero di un percorso che vogliamo far crescere anno dopo anno. Il legame di Riola con l’olivicoltura è profondo e antico, e oggi abbiamo la responsabilità di valorizzarlo come parte del nostro patrimonio identitario. La nostra comunità ha un legame profondo con l’olivicoltura. Questa prima edizione si inserisce in un percorso condiviso con gli altri comuni del GAL Sinis, dimostrando che fare rete è possibile e che insieme possiamo valorizzare il territorio e le sue eccellenze.»
«La nascita dell’ATI Olio del Sinis – afferma invece Manuela Corrias, capofila del progetto Olio del Sinis – segna l’inizio di un percorso condiviso che, grazie al sostegno del GAL, punta a rafforzare la promozione, il rapporto diretto con i consumatori e l’educazione alimentare. L’obiettivo è chiaro: far conoscere e riconoscere l’olio del Sinis come eccellenza non solo nei mercati regionali, ma anche a livello nazionale e internazionale, trasformandolo in un vero ambasciatore del nostro territorio.»
Al centro della manifestazione la nascita dell’ATI Olio del Sinis, una rete di nove aziende che si sono unite per rafforzare la filiera locale e dare visibilità a un prodotto che è molto più di un’eccellenza agroalimentare: è parte integrante della storia, della cultura e dell’identità collettiva del territorio.
Nel Sinis, l’olio e gli ulivi che lo producono sono tanto parte del paesaggio quanto le lagune, le chiese campestri e il patrimonio archeologico. Ogni bottiglia racchiude il lavoro delle aziende locali e la memoria di tradizioni antiche, oggi reinterpretate in chiave contemporanea. L’olivicoltura, qui, non è solo economia: è comunità, storia e cultura. Gli uliveti, spesso collocati tra le aree costiere e le colline interne, beneficiano di un microclima unico, fatto di inverni miti, estati ventilate e terreni fertili. Il maestrale contribuisce a mantenere le piante sane, esaltando le caratteristiche del frutto. In questo ambiente trova la sua massima espressione la Semidana, varietà autoctona che regala un olio equilibrato, con fruttato medio, note erbacee, sentori di mandorla e una straordinaria versatilità.
«Il Festival dell’Olio di Riola Sardo – dichiara il presidente del GAL Sinis Alessandro Murana – rappresenta un traguardo importante per il GAL e per la comunità, ma al tempo stesso segna l’anno zero di un percorso destinato a crescere. La cultivar Semidana, tipica di Riola e di tutto il Sinis, è il simbolo di una vocazione che unisce tradizione, identità e sviluppo. Questa prima edizione ha offerto spunti preziosi e apre nuove prospettive: ampliare la rete dei produttori, rafforzare la filiera e promuovere con maggiore forza l’olio del Sinis come eccellenza del territorio.»



















