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Tourisma, archeologia e nuove tecnologie, la Trexenta in vetrina a Firenze

Il nuraghe Piscu di Suelli diventa D3 con il progetto di ISPC-CNR

Giampaolo Cirronis by Giampaolo Cirronis
19 Dicembre 2021
in Eventi
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Tourisma, archeologia e nuove tecnologie, la Trexenta in vetrina a Firenze

Seconda giornata per TourismA 2021 – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, a Firenze. La Trexenta, in vetrina sul palcoscenico nazionale toscano, questo pomeriggio alle ore 14.00, ha realizzato un evento per mostrare ai presenti al Palazzo dei Congressi (sala 9) le bellezze storiche e archeologiche del sud Sardegna.

L’evento “Itinerari archeologici nella terra del grano: ricerca, tutela e valorizzazione nella Trexenta” con la presentazione del volume “Il nuraghe Piscu di Suelli tra archeologia e nuove tecnologie” di Roberto Gabrielli, Eleonora Scopinaro, Andrea Angelini.

Tra descrizioni di nuraghi, chiese, e nuove tecnologie, studi e continua ricerca storica, sono intervenuti gli amministratori locali presenti a Firenze: Paola Casula, presidentessa dell’Unione dei Comuni della Trexenta e sindaca di Guasila, ha introdotto il sistema di rete di promozione turistica della Trexenta, il sindaco di Selegas Alessio Piras vicepresidente dell’Unione, il sindaco di Suelli Massimiliano Garau, la sindaca di Ortacesus Maria Carmela Lecca e l’assesora della Cultura di Senorbì Paola Erriu. Le archeologhe Chiara Pilo e Gianfranca Salis, rappresentanti della Soprintendenza del Sud Sardegna, hanno poi presentato l’itinerario archeologico nella terra del grano. Hanno chiuso i lavori i rappresentanti del CNR IPSC con il racconto del progetto sul nuraghe di Suelli.

La presidente dell’Unione dei comuni della Trexenta Paola Casula: «La sfida più grande per il nostro territorio è quella di stare insieme, e stare uniti, creando un unico modello di promozione turistica: ecco perché abbiamo pensato a una gestione unica dei beni culturali, per avere la forza di presentare un territorio che possa essere vissuto dal visitatore nella sua interezza. La Trexenta è una antica regione a vocazione cerealicola, che custodisce la bellezza di vari siti di interesse archeologico culturale. E’ stato, infatti, presentato oggi a Firenze, e rientra tra le importanti iniziative di studio, ricerca e valorizzazione dei nostri itinerari archeologici, il nuraghe Piscu di Suelli. Tra gli altri siti di interesse del territorio, possiamo citarne alcuni – già fruibili – come: Monte Luna a Senorbì, il nuraghe “Su Nuraxi” a Siurgus Donigala, la necropoli punico-romana mitza de Siddi. Saranno invece visitabili a breve anche la reggia nuragica di Barru, al confine tra i comuni di Guamaggiore e Guasila, e il Nuraghe Nuritzi di Selegas. Sempre a Guamaggiore, di interesse per il visitatore, il pozzo sacro della Chiesa di Santa Maria Maddalena. Nel territorio della Trexenta ci sono da scoprire anche le domus de janas e le tombe dei giganti. Bellissime da visitare anche chiese e santuari. Esistono strutture risalenti all’epoca pisana come la Chiesa della Madonna d’Itria a Guasila, e santuari di meritevole interesse come San Giorgio Vescovo a Suelli, e Beata Vergine Assunta a Guasila».

Massimiliano Garau, sindaco di Suelli. «Il progetto di studio del nuraghe Piscu di Suelli nasce dalla collaborazione tra Soprintendenza Archeologica di Cagliari, ISPC-CNR (Istituto scienze del Patrimonio Culturale), Comune, Università di Budapest, grazie allo studio sul dna e i reperti ossei che si sta conducendo in questo centro di studi, volto a dimostrare – tra le altre cose – le migrazioni delle popolazioni fin dal terzo millennio avanti Cristo. Il nuraghe è stato interessato da diverse campagne di scavo a partire dal 1860, per dare un riferimento temporale: 100 anni prima del sito di Barumini. E’ un nuraghe complesso del XV secolo avanti Cristo, ma solo grazie a questi ultimi scavi la Soprintendenza ha potuto dare l’agilità dei luoghi – con la messa in sicurezza – e si è inoltre portato avanti il bellissimo progetto guidato da ISPC-CNR. Si tratta di un lavoro di documentazione, conservazione e valorizzazione del nuraghe attraverso l’uso di nuove tecnologie. Si è partiti nel 2018 con il primo rilievo completo del nuraghe da quando è stato scoperto: un rilievo strumentale integrato realizzato con laser scanner 3D e fotogrammetria aerea da drone. Grazie a questo rilievo abbiamo ottenuto un modello tridimensionale digitale attraverso il quale sono stati realizzati elaborati tecnici per gli interventi e la progettazione del restauro e la valorizzazione del sito. Molto interessante per il visitatore è il modello 3D in scala 1:50 del nuraghe per la fruizione multimediale: il modello sarà esposto, a disposizione dell’utenza, da gennaio 2022 al museo di Suelli. Stiamo inoltre sperimentando la realtà aumentata con l’utilizzo dei sensori posizionati sul modello».

Alessio Piras, vicepresidente Unione dei Comuni della Trexenta e Sindaco di Selegas. «Come amministrazione stiamo lavorando alla valorizzazione archeologica e agli interventi realitivi al nuraghe Nuritzi. Questa amministrazione ha come obiettivo quello di riprendere il percorso iniziato negli anni ’80, e poi nei primi anni 2000, per renderlo totalmente fruibile al turista-visitatore. Allo stesso tempo abbiamo dato l’incarico alla dottoressa – archeologa Ottaviana Soddu, che ha curato gli ultimi lavori di scavo, per la pubblicazione di un libro che racconti la storia del sito archeologico. Come primo cittadino ho avuto qui a Firenze occasione di parlare con il presidente della fondazione Sardegna isola del Romanico, Antonello Figus, al quale ho manifestato il nostro interesse a far parte della nostra associazione. Selegas ha una chiesa campestre, attualmente allo stato di rudere: Nostra Signora d’Itria. Dato l’importante valore storico architettonico proviamo a impedirne la scomparsa e farne riconoscere il valore culturale».

Paola Erriu, assessora della Cultura di Senorbì. «Senorbì ha cercato di valorizzare il suo ricco patrimonio culturale, grazie anche a una intesa con l’Università di Cagliari, con la quale esiste una attività di scavi per l’acropoli di Monte luna, oltre la già visitabile necropoli, dove si stanno effettuando nuovi studi e ricerche. Inoltre esiste un Museo Civico archeologico “Sa Domu nosta”, gestito anche grazie a un contributo regionale, nel quale sono conservati i reperti oggetto dei ritrovamenti delle campagne di scavo. Di grande bellezza e da visitare, inserita inoltre recentemente nella carta degli itinerari del Romanico della Sardegna, la Chiesa di Santa Maria della Neve. Senorbì vanta anche, nella frazione di Sisini, un complesso nuragico al quale si sta lavorando affinché diventi accessibile quanto prima. Sempre dentro la frazione di Sisini c’è anche Villa Aresu, utilizzata durante eventi e manifestazioni del Comune, per la quale è previsto un intervento per la diffusione della conoscenza delle sue bellezze interne».

Maria Carmela Lecca, sindaca di Ortacesus. «Ortacesus è un piccolo paese la cui economia è prevalente di tipo agricolo. E’ nato in questo contesto il Museo del grano, all’interno del quale è possibile visionare l’intero percorso dal chicco di grano, alla farina fino alla realizzazione del pane. Il museo contiene dei laboratori esperienziali grazie ai quali i visitatori possono partecipare al processo di panificazione. Nel Museo del grano ci sono degli annessi rustici, le lollas, che il Comune vuole valorizzare per creare i laboratori del vino e dell’olio. Un altro sito importante è la necropoli punico romana, venuta alla luce a seguito dei lavori di scavo: esistono numerose fosse semplici, a cappuccina, e a incenerazione. Molti reperti archeologici di tipo funerario che sono stati rinvenuti verranno presto esposti nello stesso Museo del grano».

Tags: Alessio PitrasAndrea AngeliniASntonello FigusChiara PiloEleonora ScopinaroGianfranco SalisGianni ChessaMaria Carmela LeccaMassimikliano GarauOttaviana SodduPaola CasulaPaola ErriuRoberto Gabrielli
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