«Alcuni mesi fa, insieme con una mia collaboratrice, siamo stati raggiunti da un Avviso di Garanzia emesso dalla Procura di Sassari. L’indagine è scaturita da una segnalazione anonima peraltro neanche riguardante l’Amministrazione Comunale, ma che riguardava il presunto abbandono di un’anziana signora, cittadina di Bonorva, da parte della nipote, con questioni riguardanti una evidente diatriba familiare, piuttosto che l’operato dell’Amministrazione, mai menzionata nell’esposto. Tuttavia, la Procura ha ritenuto opportuno estendere le indagini, coinvolgendo sia una funzionaria del comune di Bonorva, indagata per mancata assistenza, sia lo stesso sindaco, per la responsabilità oggettiva sull’operato della funzionaria.»
Lo si legge in un post pubblicato sul suo profilo Facebook dal sindaco di Bonorva, Massimo D’Agostino che non nasconde il suo sfogo.
«Le verifiche e le valutazioni che abbiamo fatto nelle settimane successive, unitamente agli esiti degli accertamenti effettuati dagli investigatori, comprese diverse visite alla signora – dichiara ancora Massimo D’Agostino -, hanno sempre confermato, secondo noi, l’impeccabile comportamento della funzionaria, che ha sempre agito a norma di legge e tutelando il bene della cittadina.»
«Risalta anche la “stranezza” del coinvolgimento del Sindaco, non per atti o comportamenti da lui messi in essere, ma semplicemente in quanto sindaco, chiamato a rispondere perché ritenuto comunque responsabile per le procedure, omesse o anomale, condotte dai propri funzionari: “non poteva non sapere” – prosegue il primo cittadino -. Questi argomenti non hanno convinto la Procura che ha comunque richiesto il rinvio a giudizio per entrambi.»
«Posto che rivendico nella maniera più assoluta la correttezza e l’efficacia del comportamento della funzionaria, la cui professionalità e la scrupolosa adesione alla norma sono cose ben note, vi immaginate il sindaco di Milano o di Roma, se dovesse essere responsabile di ogni singolo comportamento dei loro centinaia di funzionari? – sottolinea ancora Massimo D’Agostino -. In ogni caso, riponiamo la massima fiducia nella Magistratura e siamo convinti che l’esito del procedimento non potrà che confermare la correttezza del comportamento della funzionaria e la mia totale estraneità alla vicenda.»
«Certo, davanti a situazioni di questo tipo, è facile intuire la responsabilità propria in capo ad ogni sindaco ma anche l’ambigua legislazione italiana che da un lato pretende la nomina dei responsabili e dall’altra ritiene comunque il sindaco responsabile del comportamento dei suoi funzionari – conclude Massimo D’Agostino -. In un paesino può anche starci, ma siccome il principio dovrebbe valere per tutti, vorrei vedere il Sindaco di Napoli o Genova o Torino, sorvegliare che ogni suo singolo funzionario svolga il lavoro nel modo più corretto. Comunque, attendiamo fiduciosi la fine di questo ennesimo calvario e continuiamo a lavorare per il bene della nostra Comunità.»
Antonio Caria