«Siamo alle solite, per l’ennesima volta dobbiamo assistere al giochino che le forze di maggioranza del Governo hanno iniziato durante questo periodo di emergenza, utilizzando la politica locale cercando di spostare l’attenzione delle persone, già notevolmente provate, su questioni che riguardano problematiche degli stessi comuni e non della RAS.
La questione è inerente alle richieste di sostegno al reddito, un ulteriore aiuto e apporto messo in campo dalla Regione, alle famiglie che a causa dell’emergenza Coronavirus, hanno perso il lavoro o il proprio reddito, cercando di mettere le “pezze” ad un aiuto, senza dubbio insufficiente, messo in opera dal Governo nazionale.»
Lo scrive, in una nota, Sara Canu, consigliera regionale della Lega.
«La Regione Sardegna si è adoperata, fin dal principio, a rendere accessibili risorse immediate per poter dare una mano concreta ai cittadini che a causa del Covid-19 hanno perso il lavoro, o visto ridotto il loro reddito; è innegabile che i tempi di approvazione ed esecuzione delle misure, siano stati decisamente più rapidi di quanto visto fin qui dal Governo nazionale, che con promesse di tutti i tipi e bazooka di centinaia di miliardi (ipotetici), ha esclusivamente illuso e provato ulteriormente la popolazione, già messa a dura prova da questa situazione – aggiunge Sara Canu -. Un esempio ulteriore di poca concretezza e distanza dalla realtà è la questione della CIG in deroga, sollevata proprio qualche giorno fa dallo stesso Governo, il quale dovrebbe invece chiarire come si possa pretendere rapidità dalle regioni, quando lo stesso, dai primi decreti di inizio marzo sulla Cassa integrazione, abbia deliberato su norme e fondi degli stessi ammortizzatori sociali l’8 di aprile!!!»
«La misura del sostegno al reddito della RAS è stata varata con delibera dell’8 Aprile proprio in mancanza di adeguate misure da parte di Roma, trovando risorse da utilizzare immediatamente, e comunicando anche la possibilità, una volta inoltrata l’istanza, di poter riuscire ad aver accesso in 48 ore allo stesso. Va da sé che le istanze vadano gestite dalle Amministrazioni comunali, e che pertanto la velocità di erogazione dipenda poi dalle stesse. Non posso far a meno di notare che, seguendo a ruota il sottosegretario Alessandra Todde, il vice sindaco di Assemini, qualche giorno fa sui social, abbia accusato la RAS sia per il sostegno al reddito che per la CIG in deroga – sottolinea Sara Canu – vorrei far notare all’amministratore Mandas, che in qualità di Vice-Sindaco, innanzitutto dovrebbe evitare di fare scaricabarile su questioni che sono soprattutto responsabilità della amministrazione comunale, anche perché tanti comuni hanno già provveduto a pubblicare regolare bando- istanza, alcuni da una settimana; mi chiedo come mai i problemi più grossi si riscontrano da amministrazioni gestite dall’opposizione. Sarà un caso? Inoltre in qualità di Consigliere Regionale, mi vedo costretta a richiamare al famoso senso di responsabilità istituzionale, tanto invocato da Roma in questo periodo, invitando lo stesso sig. Mandas a evitare di fomentare ansia, paura, insicurezza e rabbia nella popolazione, già abbondantemente alimentate dalla situazione contingente e dai continui ritardi non certo dovuti alla Regione Sardegna. Per quanto riguarda la CIG in deroga, preme ricordare al vice-sindaco di Assemini che la questione è sì regionale, ma che ogni regione necessita di procedure ben previste da normative locali, e che i dovuti chiarimenti, sia sui fondi e sulle norme in merito, per nulla chiare dei vari DPCM, sono state approvate l’8 aprile dal governo dopo un mese e oltre di confusione e problemi a tutti i livelli. Da quel momento si è lavorato verso una unica direzione, ovvero garantire il sostegno a tutte le persone interessate, nel minor tempo possibile, dovendo fare i conti però con la certezza normativa e la liquidità alle banche. Ieri in serata è arrivato comunicato ANSA dal Comitato Regionale INPS che confermava numeri e domande inoltrate dei vari ammortizzatori sociali, e comunicazione dell’Assessore Zedda, in risposta alle accuse giunte nella giornata di ieri da Roma.»
«Suggerirei al vice-sindaco Mandas di preoccuparsi di dare la possibilità ai cittadini bisognosi, di poter accedere quanto prima ai fondi messi a disposizione dalla Regione, visto che più tardi viene fatta l’istanza più tardi verrà liquidata; allo stesso tempo, sempre a titolo di suggerimento, mi preoccuperei della questione buoni spesa, quella sì di competenza esclusivamente comunale; sono arrivate diverse segnalazioni di cittadini disperati che, al momento di pagare la spesa nei negozi che hanno aderito e quindi presenti nell’elenco stilato dal comune, in un caso le casse non sono risultate abilitate, (e conseguentemente spesa rimessa a posto), in un altro caso alla cassa è stato comunicato al cliente che il titolare del negozio non accettava più quel tipo di pagamento (spesa rimessa a posto). La RAS – sottolinea Sara Canu – è attentissima al bisogno ma soprattutto alla dignità, perché di questo si tratta, delle persone che da un giorno all’altro si trovano senza possibilità di far la spesa e senza lavoro o reddito; ci piacerebbe che la stessa attenzione fosse dimostrata da chi dovrebbe avere un minimo di senso istituzionale in più, come il vice-sindaco Mandas, dal quale non accettiamo invasioni di campo su questioni di competenze esclusivamente regionali, anche in virtù del fatto che crediamo fortemente che argomenti a cui pensare, all’interno del proprio Comune, ne abbia tanti. In questo momento ognuno faccia il proprio, sia in termini di competenze che di senso civico e istituzionale, si eviti di perder tempo ed energie in polemiche strumentali, atte a cercare di spostare attenzione dalle responsabilità proprie. Si utilizzino i mezzi di comunicazione, i social e le energie per comunicazioni chiare ed efficaci, e per lavorare, giorno e notte per i problemi dei cittadini, perché questo è il nostro compito – conclude Sara Canu -. Alla fine di questa emergenza si faranno poi i conti, su tutto, e i primi che li faranno saranno i cittadini, gli unici che in questi mesi son stati messi a dura prova in tutto e per tutto, e che eserciteranno il loro sacrosanto diritto democratico, che fino a oggi invece, parrebbe esser stato messo da parte proprio dal partito a cui Mandas appartiene.»