Per la rubrica “A colloquio con” abbiamo intervistato l’assessora del Personale, Affari generali, Riforma della Regione Sardegna, Valeria Satta.
Un suo giudizio sull’operato della Giunta Solinas di cui fa parte.
«Parliamo senz’altro di una Giunta giovane con tante potenzialità e stimoli innovativi ma soprattutto di una Giunta che ha ancora tanto da dare, anche in considerazione dell’aver dovuto affrontare uno dei momenti più difficili della nostra recente storia con una emergenza pandemica, peraltro, non ancora superata.»
Una vicenda su cui ha svolto molto attivo è stata quella di Forestas. A che punto siamo?
«Tra tutte le vertenze aperte che ho trovato sulla scrivania, ho fermamente voluto risolvere, da subito, il problema del precariato che riguardava, tra gli altri, 1161 operai che non vedevano riconosciuti i propri diritti dopo anni di lavoro e sacrifici. Ho preso a cuore le legittime aspettative di questi lavoratori e delle rispettive famiglie al fine di consentire loro di vederne riconosciuti i sacrosanti diritti dopo decenni di disperata attesa. Con un lavoro di coordinamento tra Consiglio e Giunta siamo riusciti, quindi, a dar corpo al programma di transito in Regione dei 5.000 lavoratori Forestas. L’ambizioso progetto intrapreso, ma lasciato incompiuto dalla precedente Giunta, è rimasto fermo al palo per troppo tempo ed era ormai necessario giungere alla conclusione della vertenza. Il lavoro ha raccolto la partecipazione del CORAN e di tutte le sigle sindacali, le quali, dopo decenni di lotte hanno assistito al conseguimento di un risultato di portata epocale per la categoria: giova ricordare che l’accordo è stato siglato dalla maggioranza delle sigle rappresentative. Possiamo dire, dunque, di aver raggiunto un traguardo eccezionale sul quale, peraltro, si può eventualmente intervenire al fine di apportare gli adattamenti che dovessero rendersi necessari ma al momento ci riteniamo più che soddisfatti per il lavoro ed i risultati conseguiti.»
Lei sta facendo una sorta di tour della Sardegna sul tema del digitale. Prospettive e vantaggi.
«Assolutamente sì. Per la prima volta la Regione va nei Comuni e non viceversa, con un tema più che mai attuale quale è quello della digitalizzazione e dell’innovazione. Abbiamo attivato ed infrastrutturato più di 200 comuni, dai soli 9 trovati al nostro insediamento. E’ bene lavorare con tutti i sindaci per cercare di capire le peculiarità e dunque le esigenze di ogni singolo comune, ed evitare il più possibile il digital divide, scongiurando quindi il pericolo di isolamento di alcuni territori. A tale scopo la nostra Direzione Innovazione e Sicurezza IT ha istituito per la prima volta in Regione Sardegna una vera e propria carta dei servizi contenente l’elenco dei servizi, appunto, erogabili alle amministrazioni pubbliche, con la possibilità di un monitoraggio costante dell’evoluzione del processo di digitalizzazione. Andare verso il territorio, specie quello dei piccoli, e spesso trascurati, centri urbani è per me una grande sfida dalla quale ho tratto, fino ad oggi, grandi soddisfazioni.»
Un altro tema caldo è quello dell’Aras. Vicenda risolta?
«La vicenda Aras, ereditata dal mio assessorato all’ultimo momento, è stata una corsa contro il tempo per cercare di scongiurare la perdita del lavoro di circa 240 lavoratori che seguivano anche la Misura 14 sul “benessere animale” per conto della Regione Sardegna. Per trovare una soluzione la Regione ha avocato a sé la suddetta Misura 14, dando mandato all’Agenzia Laore di attivare dei concorsi pubblici (ora in fase di ultimazione), per titoli ed esami, per l’assunzione del personale al fine di realizzare gli obiettivi previsti di valorizzazione delle professionalità esistenti: l’auspicio è che entro il 31 dicembre vengano concluse le relative procedure selettive. Pertanto, diciamo che ritengo la vertenza positivamente risolta.»
Le sue prossime battaglie.
«Oltre alle vicende già citate, ricordo anche quanto fatto per il CFVA ed ora dobbiamo occuparci dei dipendenti regionali la cui tutela non è più prorogabile visto che attendono il rinnovo contrattuale, la riclassificazione e gli ulteriori adeguamenti negoziali da tempo. Voglio però ricordare che dopo 17 anni di inerzia, abbiamo bandito e già espletato le procedure per i concorsi interni. Sempre nell’ottica della tutela e valorizzazione dei dipendenti regionali, inoltre, abbiamo attivato sin da subito, ed ancora prima dei decreti ministeriali di marzo, circa 5.000 collegamenti VPN per lo smart working, dando, dunque, la possibilità ad ogni dipendente di poter lavorare da remoto fin da subito. Voglio concludere dicendo che il mio lavoro è sempre orientato verso la mia amata terra nell’obiettivo di fare bene per il bene dei sardi: conosco, bene la Sardegna, infatti, da nord a sud, per via delle mie origini logudoresi da parte di padre e del Sarrabus da parte di madre, rimanendo e sentendomi, comunque, anche Cagliaritana, ed è tutta la Sardegna, piccoli e grandi centri sui quali, ritengo, si debba investire in maniera proficua.»
Antonio Caria