Il 12 giugno si è tenuta la giornata nazionale di protesta dei pescatori italiani contro contro le scelte Ue che impongono una riduzione delle giornate di pesca del 40%.
«Questa scelta, così come tante altre assunte dalla stessa commissione, sta letteralmente condannando a morte certa tante delle nostre imprese che vengono accusate di essere unica causa dello stato degli stock ittici del Mediterraneo, dimentichi di tutte le altre fonti di inquinamento e dei conseguenti cambiamenti climatici e anche che i pescatori sono i primi cittadini ad essere attenti allo stato di salute del mare – spiega il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni -. Dopo che l’Italia ha ridotto del 20% lo sforzo di pesca e ha favorito la demolizione della flotta di oltre il 16% nell’ultimo decennio, imporre ulteriori riduzioni è quanto meno intollerabile. I nostri pescherecci a strascico, vale a dire il comparto che alimenta per la quasi totalità i mercati ittici italiani, rischia di scomparire totalmente. Dopo aver reso i nostri pescatori dei sorvegliati speciali con telecamere a circuito chiuso a bordo, questa azione promossa dall’Europa matrigna porterà ognuno di loro oltre il limite di redditività delle imprese, che vedranno nella chiusura e nello sbarco degli equipaggi l’unica alternativa possibile.»
«Le istituzioni di ogni ordine e grado non possono tacere e osservare questa prepotenza inermi e silenti – conclude Dario Giagoni -. Durante l’incontro tenutosi a Porto Torres sabato 12 giugno ho promesso il massimo impegno da parte mia, ora attraverso questa mozione chiedo medesima promessa da parte del Presidente e dell’Assessore e nonché di ogni esponente nazionale ed europeo.»