«I soloni della sinistra che oggi accusano Christian Solinas e la sua Giunta per un sistema sanitario a loro dire non adeguato all’emergenza, sono smentiti e svergognati dal loro stesso Governo e dal loro Ministro, Speranza.»
Lo ha dichiarato il capogruppo del Partito Sardo d’Azione in Consiglio regionale, Franco Mula che ha aggiunto: «Il ministero della Sanità ha pubblicato i dati della griglia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) relativi all’anno 2018, i cui risultati erano stati anticipati, in buona parte, a gennaio. La Sardegna risulta nel 2018 penultima in Italia con 145 punti, ben al di sotto di Regioni del Sud che vengono tradizionalmente indicate come luoghi di malasanità».
«Invece – ha rimarcato Franco Mula – grazie ad Arru, Pigliaru e compagni, scopriamo che la Sardegna era riuscita a fare peggio di tutte, nella valutazione che prende in considerazione diverse indicatori, che vanno dall’adesione agli screening oncologici ai parti cesarei, dal tasso di vaccinazione ai ricoveri inappropriati. Un capolavoro di inefficienza e incapacità fotografato nel 2018, al quale la Giunta Solinas sta faticosamente mettendo rimedio, e per di più in un momento drammaticamente difficile a causa della pandemia in corso.»
A suo modo di vedere, «le critiche che vengono rivolte al Presidente Solinas appaiono, alla luce di questi dati, ridicole e vergognose, prosegue il capogruppo sardista. Pensino piuttosto, i censori della sinistra come l’allora renziano Massimo Zedda, ai danni che sono stati fatti da loro stessi negli anni scorsi, all’allungamento delle liste d’attesa, allo smantellamento dei servizi sul territorio, alla chiusura dei piccoli ospedali, alla ricerca esasperata di un risparmio peraltro mai raggiunto, dato che la spesa sanitaria con la gestione Arru-Pigliaru non ha fatto altro che crescere a fronte di un costante impoverimento dei servizi.»
«Ricostruire su queste macerie non è certamente facile, soprattutto con la pandemia in corso, ma – ha concluso Franco Mula -, la sinistra potrebbe almeno fornire il suo piccolo contributo tacendo o chiedendo scusa ai sardi per i danni compiuti.»
Antonio Caria