«Come richiamato a chiare lettere dall’oggetto stesso della legge, abbiamo portato in aula un provvedimento emergenziale con l’unico obiettivo di garantire ai cittadini l’assistenza primaria. Attenderemo il verdetto della Corte Costituzionale, che non diamo per scontato, sicuri di aver agito nel giusto per la tutela della salute dei sardi e nel rispetto di quell’autonomia regionale che si articola anche in materia sanitaria.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, in merito alla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare il primo comma della legge regionale numero 5 del 5 maggio 2023 recante ‘Disposizioni urgenti in materia di assistenza primaria’, che stabilisce per i medici di medicina generale l’innalzamento del massimale dei pazienti da 1.500 a 1.800, su base volontaria.
«La norma è stata approvata nelle more del nuovo Accordo integrativo regionale (AIR) che, alla luce dell’Accordo collettivo nazionale (ACN), attualmente in vigore, consentirà di aumentare stabilmente il massimale a 1.800 pazienti e il riconoscimento degli istituti contrattuali richiesti dai medici di medicina generale anche per far fronte alla necessità di ridurre il carico degli adempimenti amministrativi più volte lamentato dai medici. I tempi della disamina dell’impugnazione, dove noi comunque ci costituiremo in giudizio, saranno comunque lunghi e questo, in ogni caso, ci consentirà di approvare il nuovo AIR mantenendo il massimale a 1.800 pazienti, senza quindi avere una riduzione dell’offerta sanitaria», conclude l’assessore regionale della Sanità.