on un focus sul cancro alla mammella, lo scorso sabato 10 maggio, si è tenuta a Cagliari, nella sala Giorgio Pisano dell’Unione Sarda, la tavola rotonda “Riprendere la vita dopo il tumore”: una mattinata intensa, ricca di emozioni, soprattutto grazie agli interventi delle pazienti oncologiche che hanno raccontato la propria esperienza personale e hanno poi avuto la possibilità di porre domande ai professionisti presenti.
Prima del confronto tra specialisti e pazienti, Alessandra Graziottin ha tenuto una lectio magistralis legata alle strategie per combattere gli effetti negativi, fisici e psicologici, generati dalla chemio e dalle altre terapie oncologiche, incluso l’aspetto estetico, conseguenza profondamente impattante della mastectomia. La professoressa, specialista in Ginecologia-ostetricia e oncologia, terapeuta in Sessuologia, professore consulente al dipartimento di Ginecologia e ostetricia dell’Università di Verona, che ha curato la parte scientifica, con la collaborazione della dottoressa Nadia Brusasca, psiconcologa alla Asl di Nuoro, e all’ assessorato della Sanità per la Rete oncologica della Sardegna, si è soffermata in particolar modo sull’importanza delle cure che combattono i disturbi della menopausa, che sopraggiunge anche molto in anticipo come conseguenza delle cure contro il tumore, compromettendo una serena vita sessuale.
Oltre alle terapie post diagnosi Alessandra Graziottin, che è anche direttore del centro di Ginecologia e sessuologia medica dell’H. San Raffaele Resnati di Milano, ha affrontato il discorso della prevenzione, in quanto il tumore alla mammella è uno di quelli con la più alta percentuale di guarigione o comunque di cronicizzazione della malattia, condizioni che implicano screening regolari contro i rischi di recidiva e stili di vita che la stessa oncologa ha definito “non negoziabili”: alimentazione sana, niente fumo o alcol e attività fisica costante. Sono sufficienti 45 minuti al giorno di camminata, possibilmente con la luce solare, per tenere sotto controllo il peso (l’obesità rappresenta un altissimo fattore di rischio) e ottenere anche dei benefici dal punto di vista dell’umore.
Uno dei punti cardine di una terapia efficace è l’approccio multidisciplinare, la collaborazione tra gli specialisti coinvolti che mettano al centro l’ascolto della paziente. Per questo alla tavola rotonda hanno partecipato dieci professionisti di diverse discipline. Luisa Brodu psiconcologa della ASL di Nuoro; Massimo Dessena chirurgo, senologo del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, coordinatore regionale ANISC (Associazione Nazionale Senologi Chirurghi); Daniele Farci oncologo e direttore Oncologia e Medicina Nuova Casa di Cura Decimomannu; Erica Giuressi genetista; Rita Nonnis chirurga senologa, direttrice della SSD Chirurgia Senologica al P.O.S. San Francesco di Nuoro; Maria Cristina Santona oncologa, responsabile del CAS di Nuoro; Marco Scorcu medico sportivo; Arianna Tommasetti fisioterapista alla ASL di Nuoro. Ha moderato il dibattito Michele Boero, direttore della Struttura complessa di Medicina Nucleare ARNAS G. Brotzu di Cagliari e Presidente della Commissione sport del comune di Cagliari.
Gli esperti hanno risposto alle domande delle donne presenti, condividendo un principio fondamentale: prendersi cura della propria salute è una responsabilità personale che ciascuno di noi si deve assumere. Alla discussione ha preso parte anche Loredana Pau di Europa Donna Italia, a rappresentare tutte quelle associazioni di pazienti oncologiche che forniscono un indispensabile supporto, una “sorellanza”, bussola emotiva nel mare in tempesta nel quale si trovano a navigare le donne, nel momento in cui ricevono la diagnosi di cancro. Ma anche un importante contributo alla tutela dei diritti del malato e un impulso costante alla prevenzione, colmando spesso i vuoti lasciati dalla sanità pubblica.
Durante l’evento la presidente dell’associazione “Mai più sole”, la dottoressa Albachiara Bergamini, ha consegnato al dottor Massimo Dessena, il dispositivo wireless per biopsie vuoto assistite al seno BD – Becton Dickinson donato dalla Fondazione Taccia ETS-Rimini, alla senologia del Policlinico Universitario “Duilio Casula” di Monserrato.